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Risorse idriche nel crotonese: gli agricoltori possono programmare la coltivazione dei finocchi

Il problema della mancanza di acqua per l'irrigazione dei campi è sempre una spada di Damocle per gli agricoltori. Alcune colture hanno, poi, bisogno di un maggiore apporto idrico e alcune delle zone a esse vocate soffrono, più di altre, la siccità.

E' il caso del crotonese e della coltivazione di finocchi, con piantumazione nel mese di settembre. Nei giorni scorsi, Coldiretti Calabria aveva sollevato il problema della mancanza di acqua per quest'area, chiedendo al presidente della Regione, Mario Oliverio, di esercitare la sovranità regionale con un pronto intervento.

La richiesta è stata accolta e si è tenuto un incontro tra Coldiretti, A2A (la multi utility che gestisce i laghi silani) e il presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese. Due i punti affrontati: la prossima piantumazione dei finocchi e quindi la necessità di assicurare la fornitura dell'acqua e poter far partire l'essenziale pianificazione/programmazione da parte delle aziende agricole; l'esigenza di dover rivisitare le attuali convenzioni che risalgono al 1969 per un più equo utilizzo delle risorse idriche.

Da questo primo incontro, è scaturito che A2A garantirà il rilascio dei volumi d'acqua necessari per la coltivazione dei finocchi (8-10 milioni di metri cubi) procrastinando per ora la decisione sulle modalità economiche (A2A vorrebbe un rimborso, Coldiretti non è d'accordo). Inoltre, è stata convocata per il 18 luglio un'altra riunione per iniziare la revisione delle convenzioni esistenti sia dal punto di vista cronologico che dei volumi di acqua.

Quella precedente non è stata una stagione favorevole per il finocchio crotonese - come ci aveva già raccontato un produttore (cfr. FreshPlaza del 06/06/2018) - I consumi ne hanno risentito, e la domanda è diminuita. Solo sul finale di campagna c'è stata una leggera ripresa, ma non è stato un discorso legato a un incremento della domanda e quindi il settore non ne ha beneficiato granché.