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La stagione si sta concludendo con la dura concorrenza di Egitto e Marocco

La Spagna incrementa le esportazioni di arance oltre l'Europa

La notevole riduzione del volume del raccolto, prevista per la stagione in corso, non ha penalizzato il volume totale delle esportazioni. In effetti, al 31 aprile, e secondo gli ultimi dati elaborati dal Citrus Management Committee-CGC, le vendite estere delle arance sono risultate pari a 1,27 milioni di tonnellate, rispetto a 1,34 milioni di ton, alla stessa data dell'anno precedente. Questa leggera diminuzione del 5,2% contrasta con le previsioni di ottobre, secondo le quali si verificherà un calo significativo nella produzione nazionale di arance, fino all'11%.

Entro il 17 giugno, il volume totale esportato nei Paesi non UE (che a differenza di quello nell'UE, viene reso noto quasi in tempo reale) è stato persino maggiore, rispetto all'anno precedente (159.182 ton, rispetto alle 132.533 ton della campagna precedente). Per l'associazione nazionale dei commercianti privati di agrumi, questo lo si deve attribuire "al migliore utilizzo del raccolto quando è inferiore, così come al ruolo positivo di regolamentazione che l'industria di trasformazione in succo può avere sul mercato fresco, in termini di prezzi".

In generale, l'offerta di arance è risultata stabile in UE, così come nei suoi mercati principali, Germania e Francia, dove i risultati sono stati anche leggermente migliori. Tuttavia, si è verificata una tendenza diversa nel terzo mercato tradizionale più importante: il Regno Unito, dove le vendite sono diminuite. "C'è incertezza riguardo alla Brexit - hanno sottolineato fonti del CGC - e il deprezzamento della sterlina nei confronti dell'euro (circa il 20% da quando è stato messo in atto il referendum) ha reso le operazioni più difficili e ha messo le ali alle forniture dai Paesi terzi".

Le frequenti comunicazioni fatte nell'estate del 2017 da alcune organizzazioni agricole, prima che fossero annunciate le stime ufficiali sulle presunte diminuzioni del raccolto, hanno "preparato" il mercato alle prime arance della stagione, le Navelina. Gli acquirenti europei hanno ampliato la campagna con le Valencia dell'emisfero australe. Per molte settimane, ciò ha avuto un impatto sulla domanda di arance spagnole. L'industria dei succhi, che aveva prezzi buoni alla fonte, durante la campagna, ha contribuito al suo recupero e "una volta esaurite le scorte stoccate dall'emisfero sud, la campagna delle Navel è tornata alla normalità, con una domanda stabile".

Tale situazione si è ripetuta nella parte finale della stagione in corso, già con le ultime arance Navel e Valencia. "A marzo, istituzioni semi-ufficiali hanno diffuso l'erroneo messaggio che la campagna stava per finire bruscamente, il che a quanto pare ha portato alcune piattaforme europee a dare inizio ai loro programmi prima nell'emisfero meridionale, dove è disponibile ancora un buon volume di arance spagnole".

Durante la maggior parte della seconda stagione (da gennaio-febbraio ad aprile-giugno), una quota elevata di arance del gruppo Navel ha subito una notevole disparità tra le quotazioni pagate all'origine e quelli al dettaglio pagati in Europa. La maggiore offerta e la commercializzazione aggressiva delle arance provenienti dal Marocco, e soprattutto dall'Egitto, per il forte deprezzamento della sterlina egiziana rispetto all'euro e al dollaro, "hanno reso la campagna spesso difficile".

I cambiamenti prodotti da questa concorrenza sleale, derivante da norme sociali e ambientali inadeguate, sono risultati più evidenti nei mercati emergenti, come quelli cinesi. In Cina, l'aumento delle vendite di arance più economiche, di qualità non costante, ha comportato il fallimento degli obiettivi prefissati per le arance spagnole. In altri Paesi terzi, come il Canada, lo slancio registrato nella scorsa stagione è continuato, con una crescita vicina al 60%.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: