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L'Italia e l'era digitale: da quasi pioniere a Paese con basse prestazioni in ICT rispetto al resto d'Europa

Di recente, l'Istat e la Fondazione Ugo Bordoni hanno presentano i risultati di uno studio congiunto sulla diffusione di Internet e sui divari digitali presenti in Italia.

Nel rapporto Internet@Italia2018 viene proposta una lettura integrata sugli aspetti di domanda e di offerta delle ICT, attraverso il ricorso a una pluralità di fonti. Le informazioni illustrate consentono di tracciare un profilo degli utenti e dei non utenti di Internet fornendo elementi per valutare quali sono le determinanti socio-culturali e le carenze infrastrutturali all'origine del digital divide nel nostro Paese.

Se ripercorriamo la storia del World Wide Web, in Italia il primo collegamento a Internet avvenne il 30 aprile 1986, attraverso la rete satellitare atlantica SATNET, con una linea da 28kbs che mise in collegamento l'Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnuce) a Pisa e la stazione di Roaring Creek in Pennsylvania.

L'Italia si collocava allora tra i primi paesi europei ad accedere alla Rete dopo Norvegia, Regno Unito e l'allora Germania dell'ovest. Nonostante questo primato, oggi il nostro è un Paese con basse prestazioni nell'adozione delle ICT (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) rispetto alle altre nazioni europee.

Nel 2006, il 63% delle persone non aveva ancora utilizzato la Rete. Al giorno d'oggi, il dato è decisamente più positivo: il 65,3% delle persone è internauta e il 71,7% delle famiglie accede a Internet.


Un'analisi generazionale mostra che a utilizzare regolarmente il digitale sono soprattutto i Millennial (nati negli anni 1981-1995), la generazione della transizione (nati negli anni 1966-1980) e la generazione delle Reti (nati negli anni 1996-2010). Rispettivamente con percentuali di 86,1%, 79,6% e 73,6%. I non utenti di Internet sono più frequenti nelle fasce di popolazione più anziana, tra le donne, nei residenti del sud e tra agli individui con titolo di studio più basso.

Riguardo ai dispositivi utilizzati per navigare, gli utenti regolari dai 15 anni in su utilizzano uno smartphone per il 78%, un computer, laptop o notebook per il 69%, un tablet per il 29%. Solo il 6% utilizza altri strumenti, come smartwatch o ebook. Il 69% degli utenti utilizza solo un dispositivo, il 22% almeno due.


Tante però sono le competenze digitali ancora da acquisire per chi accede alla Rete. Gli internauti più svantaggiati quanto a competenze digitali sono quelli che navigano in rete esclusivamente attraverso lo smartphone. Essi presentano, infatti, la quota maggiore sia di persone senza alcuna competenza (8,3% contro l'0,8% di chi utilizza due dispositivi) sia di persone con competenze basse (60,5% contro il 20,9% di chi utilizza due dispositivi).

Gli internauti che accedono ad Internet unicamente tramite PC risultano, inoltre, suddivisi in due gruppi: il 44,8% ha competenze basse e il 38,9% competenze digitali di base (+3,8 punti percentuali rispetto alla media degli internauti).