La Nuova Zelanda punta a un accordo di libero scambio di alto livello con l'Europa
Il governo della Nuova Zelanda ha stabilito l'obiettivo del 90% delle merci scambiate con l'Unione europea coperte da un accordo di libero scambio entro il 2030. "L'UE - ha dichiarato il ministro del Commercio Todd McClay - è il nostro terzo principale mercato per beni e servizi ed è cresciuto in valore fino ad oltre 20 miliardi di dollari nel commercio bilaterale nel 2016. Ecco perché stiamo spingendo così tanto per un accesso migliore e tariffe più basse. Esiste un enorme potenziale per continuare a incrementare le nostre esportazioni verso l'UE".
A margine della riunione ministeriale dell'Ocse, a Parigi, il ministro degli Esteri dell'Ungheria, Peter Szijjarto ha incontrato i ministri del Commercio di Australia, Nuova Zelanda e Canada. Se non si riuscissero a siglare degli accordi di libero scambio con Australia e Nuova Zelanda, secondo il ministro ungherese, "sarebbe lo scenario peggiore per l'economia dell'UE". Szijjarto ha aggiunto che i due paesi sono pronti a iniziare immediatamente dei negoziati in questo senso e, per questo motivo, l'Ungheria invita pertanto la Commissione europea a chiedere un mandato al Consiglio europeo per avviare i colloqui.
La firma di questi accordi commerciali sarebbe molto importante anche per l'economia dell'Ungheria, poiché il fatturato bilaterale ha cominciato a crescere dal momento in cui il paese centro europeo "ha aperto le sue ambasciate in Australia e Nuova Zelanda", ha dichiarato Szijjarto.
Fonte: NZ Government Press Release / agenzianova.com