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Colpite maggiormente Puglia e Basilicata

Ondata di gelo anomala per il Sud Italia, produttori non preparati a cosi' tanta neve

L'ondata di gelo dei giorni scorsi che ha investito, in particolare, le regioni dell'Italia meridionale - Puglia e Basilicata prevalentemente, in misura minore Calabria e Campania - è risultata del tutto anomala e inaspettata. Le temperature hanno raggiunto anche i -8 °C.

Nelle province di Taranto e Foggia i casi più allarmanti, secondo Coldiretti Puglia. Nella zona orientale della provincia di Taranto gli agricoltori si sono organizzati con i loro mezzi per pulire le strade e creare percorsi per raggiungere le aziende e farsi raggiungere.

Intanto, nelle campagne gli ortaggi invernali in pieno campo risultano bruciati dal gelo e si registra un'impennata nei costi di riscaldamento delle serre e delle stalle.

Danni anche agli agrumeti, che però potranno essere quantificati solo nel corso della settimana, sempre che le condizioni meteorologiche migliorino. I vigneti di uva da tavola hanno ceduto sotto il peso della neve, anche nelle aree più prossime al mare.



A confermare la situazione della provincia anche Confagricoltura Taranto, secondo la quale a soffrire il rigore del gelo sono soprattutto gli ortaggi e gli agrumi - i cui produttori in quest'area vantano la produzione di circa il 90% delle clementine pugliesi e di buona parte delle arance - ma anche le coltivazioni in serra, che stanno subendo danni, a causa dell'enorme quantità di neve caduta.

A compromettere i raccolti, insieme al gelo, nei campi del foggiano, sono soprattutto le forti raffiche di vento.



Agro di Castellaneta
Completamente sommersi dalla neve bietole e cavoli nelle zone di Castellaneta e Ginosa. "E' impossibile spostarsi anche con i fuoristrada - riferisce un produttore nella giornata di sabato 7 gennaio - A Laterza ci sono più di 60-70 cm di neve. Stessa situazione a Ginosa. Se la temperatura continuerà a diminuire sono prevedibili danni ingenti. Non si verificava una nevicata cosi da decenni, c'è neve perfino sulle spiagge".




Per quanto riguarda gli agrumi, un altro produttore riferisce di aver predisposto le piante a superare il freddo dell'inverno, con particolari tagli e trattamenti e aver preparato una perfetta lignificazione dei rami già nel mese di novembre. "Ciononostante potremmo registrare dei danni. Il freddo è davvero anomalo e continuativo. La situazione verrà stimata non appena neve e gelo si attenueranno".



Molte strutture, reti di protezione e tendoni hanno riportato danni per via del peso della neve. "Nessuno avrebbe mai pensato a una tale portata - aggiunge un operatore - Ci sono serre abbattute. Il nostro impianto di kiwi è crollato, appesantito dalla neve caduta. Pare che i ceppi siano spezzati".

Non va meglio per i carciofi
"Il danno c'è ed è elevato. Per tornare produttivi, i carciofeti impiegano almeno 60 giorni - riferisce un produttore pugliese - Se le temperature rimarranno così basse, serviranno anche 80-90 giorni. Il rischio che poi si correrà sarà quello di produrre solo per l'industria, a prezzi stracciati, con conseguente nessun guadagno nell'arco dell'anno".





Metapontino
L'imprenditrice Carmela Suriano ci informa: "Erano decenni che non avevamo temperature così basse in Basilicata o in Puglia. Stiamo valutando gli eventuali impatti sulle colture. E' ancora presto per un quadro preciso, anche perché le previsioni indicano un ulteriore peggioramento nei prossimi giorni. Le piante arboree sono di solito, specie nel loro stato di dormienza invernale, più resistenti alle basse temperature. C'è però da dire che la persistenza di valori sotto lo zero per diversi giorni può costituire un problema".

"Gelate ne abbiamo avute, in passato, ma si trattava di fenomeni episodici, non di periodi prolungati. Per quanto riguarda le fragole, sebbene si trovino sotto tunnel-serre che le proteggono, sicuramente tutta la prima fioritura andrà perduta. Noi di solito partiamo con i primi stacchi verso il 20 di gennaio; stavolta dovremo attendere la prossima fioritura di metà febbraio, inizi di marzo. Per quanto riguarda invece gli ortaggi di pieno campo, sono andati completamente distrutti".



Finocchi: produttori preoccupati
Tra le colture sotto abbondante neve si trovano anche i finocchi. "La situazione - commenta un produttore e commerciale - è problematica per il rischio gelo in tutte le Regioni interessate alla coltivazione, colpite tutte nello stesso momento. Mai vista una situazione simile".



"Il gelo è deleterio per il finocchio: lo macchia, lo segna, l'ustione può risultare talmente intensa da rischiare di non raccogliere l'ortaggio. E' questo che preoccupa maggiormente e tiene in allerta i produttori. Dovremo però attendere i prossimi giorni per dati più certi".



"Al momento le zone meno colpite sembrerebbero la Calabria e la Piana del Sele, nonostante le gelate registrate. Puglia e Metapontino quelle più interessate da condizioni meteo estreme. Servirebbe un po' di bel tempo, ma le previsioni parlano solo di una breve tregua seguita da una nuova ondata di freddo".



Previsioni fino al 17 gennaio
Come si legge sul sito tempoitalia.it, le ultime elaborazioni confermano che aria gelida proveniente dai Balcani, dove attualmente si registrano temperature che di notte oscillano dai -20°C ai -30°C, si riverserà sull'Italia. Quello che si avrà è una sorta di colpo di coda dell'ondata di gelo, stavolta di provenienza dai Balcani, dove si è formata aria freddissima soprattutto al suolo.