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Dalle carote viola un'alternativa naturale ai coloranti artificiali

I coloranti artificiali sono stati per anni largamente impiegati nell'industria alimentare. Il colore è infatti uno dei primi elementi di richiamo nell'acquisto di un prodotto. Tuttavia, studi scientifici hanno comprovato la loro tossicità e da una ricerca britannica è emerso un possibile collegamento tra coloranti e fenomeni di iperattività nei bambini.

Ora che l'Unione Europea ha introdotto dal primo gennaio etichette che allertano i consumatori sui possibili rischi derivanti dalla presenza di coloranti artificiali nei prodotti alimentari, gli Stati Uniti stanno cercando nuove soluzioni per, come si dice, "dare colore alle polpette" senza effetti collaterali.

Tra le fonti migliori di coloranti naturali di origine vegetale ci sono le carote viola, coltivate per il mercato domestico delle specialità orticole nella San Joaquin Valley (California). L'azienda produttrice, la Grimmway Farms, ha fornito succo di carote viola ai ricercatori dell'Università Politecnica di Pomona, per effettuare sperimentazioni sul potere colorante di queste radici.

Alcune compagnie americane sono già attive nell'offerta di coloranti naturali. La ColorMaker, ad esempio, si rifornisce di colorante ottenuto da carote viola da un oscuro fornitore in Turchia, ma preferirebbe avere a disposizione estratti ottenuti da prodotti coltivati in America.

Come però spiega il capo del gruppo di ricerca californiano, Ann Marie D. Craig: "Per ottenere un prodotto idoneo al mercato alimentare i tempi saranno comunque lunghi. Noi ci metteremo tutto l'impegno possibile!" Tra i problemi da affrontare, la tendenza dei coloranti naturali a subire alterazioni a seconda delle condizioni fisiche e chimiche: essi infatti imbruniscono se esposti al calore o si alterano a contatto con cibi acidi o alcalini.