Qualificati gli interventi dei relatori, a cominciare dal direttore dell'Ispettorato agrario di Ragusa, Giorgio Carpenzano, che ha parlato del PSR Sicilia e (sottomisura 4.1) del sostegno agli investimenti nelle aziende agricole. Carpanzano ha sottolineato come, a fronte delle 2.521 domande presentate in Sicilia, quelle dell'area ragusana siano state 269; tra queste, 125 sono state quelle ritenute ammissibili con un fabbisogno finanziario di oltre 8,5 milioni di euro.
La docente dell'Università di Catania, Giovanna Garzia Tropea, si è soffermata in particolare sui fitofagi del carrubo, mettendo in rilievo come le invasioni biologiche siano l'effetto collaterale di vari fattori operanti a livello globale, dall'abbattimento delle barriere geografiche all'assottigliamento delle zone climatiche.
Del valore nutrizionale di questo prodotto, invece, ha parlato Orazio Sortino dell'Università di Catania, sottolineando che le caratteristiche alimentari del carrubo possono essere considerate ipocaloriche, nutrienti e sazianti. Un etto di questo 'frutto' apporta 222 Kcal provenienti da carboidrati (49 g), da proteine (3,3, g) e da pochissimi grassi (0,7 g), oltre alla presenza di fibre (23 g). Inoltre, a rendere particolarmente speciali e interessanti le carrube sono i microelementi.
"La tutela dei nostri prodotti passa attraverso le centinaia di controlli che abbiamo portato a compimento nei nostri porti e nei nostri mercati ortofrutticoli - ha detto nel corso dei lavori l'assessore regionale all'Agricoltura, Edy Bandiera - A causa di politiche scellerate adottate in passato, sono stati compiuti danni pesanti alla nostra salute e alla nostra economia. Deve, invece, arrivare ora un messaggio chiaro a tutti. E cioè che in Sicilia non si scherza più".
"Il nostro piano per il futuro – ha continuato l'assessore prendendo spunto dalle peculiarità di un prodotto come il carrubo da valorizzare per l'utilizzo nell'alimentazione – è quello di puntare alla esaltazione delle nostre produzioni. E il ruolo dell'agroindustria, in questo contesto, diventa fondamentale. E' un'industria pulita che dà valore aggiunto ai nostri prodotti. Deve fornire altresì lo spunto per una innovazione complessiva delle nostre aziende. Puntiamo, in generale, alla tutela del comparto agricolo".
Non tutti sanno che
Il carrubo è un albero spontaneo del Mediterraneo, la cui coltivazione risale probabilmente ai tempi dei Greci o addirittura ai Fenici. Gli Arabi, secoli dopo, ne intensificarono la coltivazione in buona parte del bacino del Mediterraneo dove è tuttora diffuso.
I semi, ritenuti particolarmente uniformi come dimensione e peso venivano utilizzati dagli arabi per pesare le pietre preziose, da qui il termine arabo qirat da cui è derivato il nome dell'unità di misura carato.
Nell'industria alimentare e specialmente dolciaria molti addensanti e gelificanti sono ottenuti da farina di semi di carrube, apprezzata anche oltreoceano.
Ma le proprietà delle carrube sono davvero tantissime e andrebbero riscoperte. Localmente i frutti, tolti i semi, vengono usati per l'alimentazione del bestiame. Un tempo venivano consumati comunemente dall'uomo, freschi o secchi, ed erano un sicuro rimedio alla fame in tempi duri.
La Sicilia è la regione italiana più ricca di carrubi, la cui presenza si concentra massivamente nel territorio compreso fra le province di Siracusa e Ragusa. In quest'ultima si trovano i 2/3 della produzione italiana.
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