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L'analisi di Areté e le richieste di Confagricoltura Parma

Pomodoro da industria: quotazioni dei trasformati e trattative per il prezzo

A fine marzo i prezzi dei trasformati del pomodoro da industria hanno registrato un tendenziale ribasso. Sui listini della Camera di Commercio di Parma le quotazioni del triplo e doppio concentrato hanno subito una diminuzione del 2%, rispetto alle quotazioni precedenti; -2,5% invece la polpa triturata e cubettata.

Secondo le analisi Areté, le trattative sul prezzo della bacca stanno progredendo sia a livello europeo, che statunitense. In Italia, nel nord, i produttori stanno richiedendo 147 €/ton, mentre l'attuale offerta si attesta a 125 €/ton, franco campo. Al sud, si attende di conoscere i prezzi del nord prima di procedere.

La previsione di produzione 24/25 nazionale è confermata a 5,6 milioni di tonnellate (+3,7% rispetto alla campagna corrente). In Spagna, dopo un significativo miglioramento della disponibilità di risorse idriche, si è osservato un aumento delle previsioni di produzione 24/25, da 2,6 milioni di tonnellate a 2,8 milioni di tonnellate (+7% rispetto alla campagna 23/24). I prezzi, invece, sono stati soggetti a negoziati individuali e si sono collocati in un range compreso tra 133 €/ton e 155 €/ton.

Confagricoltura Parma: trattativa per il prezzo conclusa senza nessun accordo
"Va riaperta la trattativa per definire il prezzo del pomodoro da industria del Nord Italia. È un'azione necessaria per il bene di tutta la filiera". La richiesta arriva da Confagricoltura Parma a seguito della conclusione della trattativa, annunciata da ANICAV, relativa alla definizione dell'Accordo quadro dell'area Nord Italia.

"Stiamo vivendo una situazione senza precedenti - spiega Confagricoltura Parma - Non era mai accaduto, a nostra memoria, che la trattativa per la definizione dell'Accordo quadro dell'area Nord Italia fosse dichiarata conclusa, in maniera irrevocabile, senza arrivare alla sottoscrizione di un accordo che definisse il prezzo di riferimento per l'annata in corso".

"Anicav - entra nel dettaglio Confagricoltura - ha invitato le industrie a procedere autonomamente per sottoscrivere accordi con i singoli produttori. Quest'azione darebbe il via a una vera e propria 'deregulation' rispetto alle regole che hanno sempre consentito, pur tra difficoltà e diverse posizioni, di trovare un accordo tra produttori di pomodoro e trasformatori.

"Sarebbe uno strappo - prosegue Confagricoltura - che pregiudicherebbe le relazioni di filiera vanificando l'importante ruolo delle Organizzazioni di produttori e mettendo in discussione le regole condivise e la rilevanza di azioni quali il monitoraggio delle consegne, il controllo della qualità e delle certificazioni oggi in capo all'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia, organo costituito anni fa da imprenditori che hanno scritto la storia dell'industria conserviera a Parma".

"Per queste ragioni - conclude Confagricoltura Parma - riteniamo sia necessario fare tutto quanto possibile affinché la trattativa, al momento dichiarata conclusa, possa essere riaperta. Per ricucire lo strappo fondamentale potrebbe essere il ruolo della parte politica per compiere quell'attività di mediazione necessaria affinché trasformatori e produttori, con i rispettivi organi di rappresentanza, possano trovare l'intesa per un Accordo quadro che è sempre stato, prima di tutto, una forma di garanzia reciproca rispetto a una corretta programmazione e a un'equa remunerazione".

Data di pubblicazione: