"In questi giorni stiamo trapiantando le piantine dal semenzaio ai terreni, già preparati la scorsa settimana. La varietà è quella del pomodorino Fiaschetto di Torre Guaceto, le cui caratteristiche di dolcezza, succosità, serbevolezza fanno parte della storia gastronomica di queste terre. Parliamo di un pomodoro che abbiamo restituito alla biodiversità locale e che tradizionalmente veniva coltivato realizzare la passata, cioè la salsa che tutte le famiglie producevano durante l'estate per conservarla e consumarla poi durante l'inverno. La nostra produzione è di circa 40 tonnellate di pomodoro biologico, destinate principalmente alla trasformazione, per un output di 20mila barattoli da 500 ml, tra passata e pomodoro pelato". Così raccontano i fratelli Raffaele e Donatello Leobilla, titolari dell'azienda agricola a conduzione familiare Pietrasanta.
Un momento di grande soddisfazione, quello in cui Donatello Leobilla, al 26° Forum della Cultura dell'Olio Evo a Roma, ha ricevuto il prestigioso premio "Bibenda 2024" per la produzione dell' Olio Evo Karpene Monocultivar Picholine. "Un riconoscimento che celebra l'eccellenza e la passione che mettiamo in ogni goccia del nostro superpremiato olio extra vergine di oliva".
L'azienda, di proprietà della famiglia Leobilla e con sede a Carovigno (BR), produce e commercializza prodotti tipici pugliesi in negozi specializzati nella vendita di prodotti biologici e anche attraverso il canale online. Ci troviamo sulle colline di Brindisi, a pochi km dalla Riserva di Torre Guaceto, località rinomata per la coltivazione di un pomodorino che rischiava di andare perduto, impoverendo la biodiversità locale: troppo dispendiosa la sua coltivazione e la raccolta, ma soprattutto troppo scarsa la resa, a fronte dei moderni ibridi da sugo. Di qui la sfida nel riportare in vita questa particolare antica varietà di pomodoro, restituita ora al patrimonio della biodiversità locale.
Agricola Pietrasanta ottiene due referenze biologiche: una particolare passata di pomodoro e il pomodoro intero in salsa, entrambe molto apprezzate, anche perché derivate da un pomodoro che, nel 2008, ha ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food.
Salvo casi eccezionali, le piantine di pomodoro vengono irrigate solo nella fase iniziale della crescita, con acqua salmastra prelevata dai pozzi in superficie: ciò conferisce al pomodoro il suo tipico sapore acidulo-salmastro. Tutti questi elementi conferiscono al Fiaschetto un sapore, un colore e un profumo inconfondibili, con un tenore zuccherino di 7-8 gradi Brix.
"Speriamo in una campagna più clemente rispetto a quella passata - spiega Raffaele Leobilla - soprattutto dal punto di vista climatico, considerato che la concomitanza delle piogge fino a giugno e degli attacchi da peronospora ci hanno fatto perdere un po' di piante di pomodorini. Contrastare le malattie delle piante non è semplicissimo quando si coltiva in regime di produzione biologico; anche a fine luglio, quando le temperature hanno toccato i 40 gradi, abbiamo dovuto sostenere le piante irrigando con l'acqua salmastra dalle falde acquifere della zona. Insomma, combattiamo con le rese e le preoccupazioni (che in campagna non mancano mai): ciò nell'ottica di offrire al mercato un prodotto buono, che rispetti la salute dell'uomo e l'ambiente".
L'azienda commercializza trasformati di pomodoro in Italia e all'estero in negozi specializzati, pizzerie gourmet e attraverso il canale online in Francia, Germania e Gran Bretagna.
Per maggiori informazioni:
Azienda Agricola Pietrasanta
Via D. L. Sturzo, 60
72012 Carovigno (BR)
+39 338 1637917
info@pietrasantaaltosalento.it
www.pietrasantaaltosalento.it