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Lollobrigida (Masaf): "Auspichiamo che si trovi un'intesa anche sull'ortofrutta"

Regolamento imballaggi, Consiglio e Parlamento Ue trovano un accordo provvisorio

Lo scorso 15 marzo, la presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio su una proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR). L'obiettivo è quello di affrontare l'aumento dei rifiuti di imballaggio prodotti nell'Unione europea, armonizzando al contempo il mercato interno dei packaging e promuovendo l'economia circolare.

L'accordo raggiunto venerdì scorso è provvisorio. Sarà ora sottoposto ai rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio (Coreper) e alla commissione ambiente del Parlamento per l'approvazione. Se approvato, il testo dovrà essere formalmente adottato da entrambe le istituzioni, dopo la revisione da parte dei giuristi-linguisti, prima di poter essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed entrare in vigore. Il regolamento sarà applicato a partire da 18 mesi dopo la data di entrata in vigore.

"Esprimo soddisfazione per l'accordo raggiunto all'unanimità a livello europeo sul Regolamento imballaggi. È un risultato importante, fortemente voluto dal governo Meloni e ottenuto muovendoci compatti come Sistema Italia in difesa della filiera agroalimentare - ha dichiarato in una nota Francesco Lollobrigida, ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - L'equilibrio che è stato confermato tra sostenibilità ambientale, economica e sociale è una notizia fondamentale per settori produttivi importanti, come florovivaismo, bevande spiritose e vino. Adesso auspichiamo che anche sull'ortofrutta venga presa in considerazione la posizione espressa dal Parlamento Ue, che riteniamo rappresenti la migliore risposta per garantire le esigenze di sicurezza degli imballaggi e non caricare di ulteriori oneri questo settore rilevante per il made in Italy".

Le nuove norme introducono restrizioni su alcuni formati di imballaggio, tra cui appunto quelli in plastica monouso per frutta e verdura. Ma anche per alimenti e bevande, condimenti, salse all'interno del settore Horeca, per i piccoli prodotti cosmetici e da toilette utilizzati nel settore della ricettività (ad esempio flaconi di shampoo o di lozione per il corpo) e per i sacchetti di plastica molto leggeri (ad esempio quelli offerti nei mercati per la spesa sfusa).

Pichetto Fratin: "Italia in prima linea per difendere eccellenza nell'economia circolare"
"L'accordo sul regolamento imballaggi è un ottimo risultato. Il nostro Paese è stato in prima linea per difendere la sua eccellenza nell'economia circolare e per tutelare le nostre imprese, i consumatori e l'ambiente. Un successo frutto di un efficace gioco di squadra", ha dichiarato il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commentando il voto al regolamento espresso dal Coreper.

"Abbiamo difeso un approccio sostenibile e un'economia realmente circolare: ha prevalso l'approccio scientifico e l'eccellenza dell'esperienza italiana. Il nostro obiettivo è stato sempre quello di definire un punto di equilibrio tra target ambientali e competitività delle imprese. Il risultato ottenuto descrive bene quale futuro intendiamo disegnare per l'Europa".

Confagricoltura: "L'accordo non cancella le criticità per il comparto ortofrutticolo"
"Prendiamo atto della posizione espressa dal Coreper sull'accordo provvisorio che è stato raggiunto nei giorni scorsi sul Regolamento imballaggi e che contiene importanti miglioramenti rispetto alla proposta originaria della Commissione, grazie al lavoro degli europarlamentari e del governo" si legge in una nota di Confagricoltura. "Confermiamo tuttavia le criticità per il comparto ortofrutticolo, in particolare per la IV gamma, relativamente all'utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg. Le norme per la definizione delle regole nazionali dovranno essere definite entro due anni dall'entrata in vigore del provvedimento. In questo modo si creano le condizioni di ulteriori incertezze per le imprese agricole che dovranno adeguarsi".

La Confederazione ribadisce che la posizione migliore per il settore era quella già votata dal Parlamento Ue, che si era espresso contro il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, confermando l'esclusione del vino e degli spumanti, del latte e dei vasi dai target di riuso imposti nella proposta originale della Commissione europea, e con il riconoscimento della reciprocità delle regole nei confronti dei Paesi terzi.

Coldiretti: "E' vittoria della filiera italiana"
"L'applicazione del principio di reciprocità nella direttiva imballaggi è una vittoria della filiera agroalimentare italiana e del gioco di squadra messo in campo, oltre che un segnale importante per estendere a tutti livelli il concetto che tutte le merci che entrano nella Ue devono rispettare le stesse regole a cui sono sottoposti i produttori europei", ha affermato in una nota Coldiretti. "L'accordo raggiunto all'unanimità tra gli Stati membri salvaguarda il principio di reciprocità per gli imballaggi in plastica immessi nel mercato Ue, attraverso norme di equivalenza per la plastica riciclata".

"L'intesa raggiunta, pur non contenendo tutti gli aspetti positivi rispetto alla posizione del Parlamento europeo, rappresenta un importante passo in avanti sulla proposta iniziale della Commissione, che avrebbe avuto un effetto devastante sulle imprese agroalimentari italiane - ha proseguito Coldiretti - In futuro bisognerà intervenire per risolvere alcune criticità che persistono per il settore dell'ortofrutta, in quanto mantenere in capo agli Stati membri la possibilità di concedere deroghe può frammentare il mercato europeo rendendolo complesso per chi esporta". Coldiretti e Filiera Italia hanno lavorato per favorire l'utilizzo di bioplastiche totalmente biodegradabili e compostabili, che rappresentano un vero strumento di transizione ecologica di orgoglio italiano.

Cauta soddisfazione di Confcooperative
"L'accordo raggiunto in seno al Coreper, che supera le perplessità della Commissione, rappresenta un passo avanti che accogliamo con cauta soddisfazione", ha commentato Carlo Piccinini, presidente Confcooperative Fedagripesca. "L'applicazione del principio di reciprocità, sancito dall'accordo, rappresenta un primo tassello verso un sistema più equo. Restano, tuttavia, da definire alcuni dettagli per garantire un vero livellamento del campo di gioco per le merci che entrano nell'Ue". L'intesa raggiunta, secondo Piccinini, "rappresenta, pur con diverse criticità, un punto di partenza per la transizione che non rinnega l'economia circolare. La nostra organizzazione ha lavorato per scongiurare misure penalizzanti per le nostre imprese, come l'obbligo di riuso per alcune tipologie di imballaggi. Rimangono diverse sfide da affrontare, come la possibilità di deroghe per gli Stati membri, la gestione dell'ortofrutta e l'impatto sulle piccole e medie imprese. Su questi fronti, Confcooperative continuerà a proporre soluzioni concrete per ovviare alle storture".

Cia, bene accordo ma restano criticità su ortofrutta
"L'accordo provvisorio raggiunto nel negoziato inter-istituzionale tra Consiglio e Parlamento europeo sul Regolamento imballaggi è sicuramente il risultato di un lavoro importante portato avanti come Sistema Italia. In ambito agricolo sono stati migliorati molti aspetti della norma ed è stato confermato il principio di reciprocità per gli imballaggi in plastica immessi nel mercato Ue. Permangono, però, delle criticità per il settore ortofrutticolo. E' confermato, infatti, il divieto di confezionamento in plastica per frutta e verdura allo stato fresco sotto 1,5 kg" si legge in una nota di Cia-Agricoltori italiani.

"La posizione migliore per il comparto era quella già votata dal Parlamento Ue, che si era espressa contro questo divieto. Questo accordo rischia, invece, di tradursi in un proliferare di disposizioni nazionali eterogenee e nello sgretolamento del mercato unico, con aumenti di costi per le imprese, soprattutto quelle orientate all'export", continua la nota. Cia ricorda l'importanza del confezionamento per gli ortofrutticoli ai fini della sicurezza alimentare, della qualità organolettica dei prodotti e dell'allungamento della conservazione, oltre al contrasto allo spreco alimentare, obiettivo che la filiera da tempo persegue.

Ortofrutta Italia critica sull'esito dell'accordo
"Priva di logica e supporto scientifico, un'approvazione del testo così come risultante dall'accordo raggiunto in Coreper per il Regolamento PPWR, soprattutto relativamente all'utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, darebbe il via ad un insieme di norme controproducenti in termini di sostenibilità e ingiustamente discriminatorie nei confronti dei prodotti freschi" ha dichiarato in una nota Ortofrutta Italia (OI), a voce unanime tra produzione e distribuzione al proprio interno, esprimendo forte preoccupazione per le possibili conseguenze del provvedimento.

"Nella sua forma attuale il PPWR aumenterà senza dubbio il food waste, aumenterà le emissioni di anidride carbonica, metterà a dura prova la tenuta del mercato unico e, soprattutto, porterà presumibilmente a un ulteriore calo dei consumi. L'accordo - ha sottolineato in particolare il presidente di OI, Massimiliano Del Core - rischia di rendere il PPWR più una direttiva che un vero e proprio regolamento, consentendo eccezioni alla restrizione sugli imballaggi in plastica per i prodotti freschi agli Stati membri. Ciò provocherà la mancanza di un elenco armonizzato a livello di Unione europea di prodotti esenti che possono essere confezionati in imballaggi di plastica, con un impatto profondo sulla distribuzione all'interno del mercato unico dell'Ue. Commercialmente sarebbe devastante: non si saprebbe come imballarli per servire determinati mercati e si potrebbe verificare che i prodotti siano rilavorati anche a destinazione, causando un aumento dei rifiuti di imballaggio e mettendo a rischio la qualità del prodotto".

"Il settore dei prodotti freschi, infatti, è fortemente impegnato nella sostenibilità in tutti i suoi aspetti, garantendo al tempo stesso qualità e freschezza e provando a limitare gli sprechi. Anche grazie alla disponibilità di imballaggi efficaci e sostenibili, come quelli che è attenta ad utilizzare la nostra filiera produttiva, di confezionamento e distributiva, che cresce l'export ortofrutticolo italiano. In proposito, peraltro, la grande distribuzione ha già fatto di propria iniziativa una sorta di selezione di quanto debba essere venduto sfuso (oggi circa il 50% del totale del mercato) e ha già introdotto alternative alla plastica, dove ci sono. Se questo sarà l'esito finale gli effetti negativi per la nostra filiera ortofrutticola in Europa non tarderanno a farsi sentire", ha concluso Del Core.