I Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) rappresentano uno dei biglietti da visita dell'agricoltura italiana di qualità. Con il termine "prodotti tradizionali" s'intendono quegli agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, protratte nel tempo, per un periodo di almeno 25 anni.
Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), che aggiorna l'elenco annualmente, nei giorni scorsi ha pubblicato la ventiquattresima revisione, un attestato di tradizionalità che racchiude e racconta storie, sapori e saperi della buona cucina italiana. In G.U. n. 61 del 13 marzo 2024 è pubblicato, infatti, il Decreto 29 febbraio 2024 "Aggiornamento dell'Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali", ai sensi dell'articolo 12, comma 1, della legge 12 dicembre 2016, n. 238.
Il primo elenco PAT è stato pubblicato nel 2001 e, nella nuova edizione, l'Italia ha aggiunto 93 nuovi prodotti, riconoscendo complessivamente 5.640 PAT, suddivisi per regione e categoria di appartenenza. La Campania si attesta regina dei sapori tradizionali in tavola, con ben 601 prodotti registrati in elenco. Seguono Lazio (472), Toscana (467), Veneto (403), Emilia-Romagna (402) e, al sesto posto, la Puglia con 365 prodotti.
Con complessivi 136 PAT nella categoria dei prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, quest'ultima Regione ne annovera di nuovi quali fico d'India, uva Cardinal di Guagnano, nespolo invernale, finocchietto selvatico e lo Smirnio, un'aromatica poco conosciuta, simile al sedano. "I PAT sono anche espressione e testimonianza della cucina povera contadina, quella dei nostri nonni e dei bisnonni che ricavavano dalla terra tutto ciò che era loro necessario", riferisce Pietro Santamaria, professore presso il dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti dell'Università di Bari. "Queste tradizioni, che oggi rischiamo di perdere, si esprimono in varietà antiche, in specie eduli spontanee e preparazioni a base di esse. Esempi sono la carota di Polignano, il pomodoro Regina, la mandorla di Toritto e le ciliegie di Puglia, per citarne alcuni".
Smirnio, aromatica simile al sedano
Ma tutta l'Italia è ricca di PAT, e 19 Regioni e due province autonome, ne danno dimostrazione nell'ultima revisione del Masaf. Nella categoria "prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati":
- 30 sono i PAT dell'Abruzzo (tra cui l'aglio di Sulmona e le patate degli altipiani d'Abruzzo);
- 84 sono i PAT della Basilicata (tra cui i peperoni cruschi e le melanzane bianche di Senise);
- 73 sono i PAT della Calabria (tra cui l'origano selvatico della Calabria e la Zafarana di Tortora);
- 242 sono i PAT della Campania (tra cui broccolo friariello di Napoli e la cipolla ramata di Montoro);
- 60 sono i PAT dell'Emilia Romagna (tra cui l'aglio bianco piacentino e la pesca Bella di Cesena);
- 49 sono i PAT del Friuli-Venezia Giulia (tra cui l'asparago bianco e il radicchio canarino);
- 108 sono i PAT del Lazio (tra cui la carota di Fiumicino e la patata di Leonessa);
- 79 sono i PAT della Liguria (tra cui il zucchino trombetta e la ciliegia di Castelbianco);
- 34 sono i PAT della Lombardia (tra cui la salvia di Montevecchia e il limone del Garda);
- 42 sono i PAT delle Marche (tra cui la pera Angelica e il carciofo violetto precoce di Jesi);
- 30 sono i PAT del Molise (tra cui il fungo d'abete e la mela zitella);
- 94 sono i PAT del Piemonte (tra cui l'actinidia di Cuneo e la fragola profumata di Tortona);
- 19 sono i PAT della provincia autonoma di Bolzano (tra cui l'apfelsaft - succo di mele e il Terlaner spargel - asparago di Terlano);
- 16 sono i PAT della provincia autonoma di Trento (tra cui il broccolo di Torbole e S. Massenza e la noce del Bleggio);
- 68 sono i PAT della Sardegna (tra cui l'arancio di Muravera e il fico nero di Chia);
- 86 sono i PAT della Sicilia (tra cui l'albicocco di Scillato e il mandarino tardivo di Ciaculli);
- 193 sono i PAT della Toscana (tra cui la pera coscia di Firenze e il pomodoro canestrino di Lucca);
- 12 sono i PAT dell'Umbria (tra cui i broccoletti del lago e il sedano nero di Trevi);
- infine, 2 sono i PAT della Valle d'Aosta: Golden Delicious della Valle d'Aosta e Renetta della Valle d'Aosta.
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