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Lo ha affermato il vice ministro Maurizio Leo al convegno organizzato da Sant'Orsola

"Carico fiscale più leggero per le aziende agricole"

Quali opportunità sono contenute nella Delega fiscale del governo a favore degli imprenditori ortofrutticoli e dell'agroalimentare? E quali sono le modalità migliori di accesso al credito? A tali interrogativi hanno risposto oggi il vice ministro all'Economia e finanza Maurizio Leo e i massimi esperti nazionali del settore durante il convengo organizzato dalla società cooperativa agricola Sant'Orsola e dalla Fondazione Tosoni nell'auditorium della sede aziendale di Pergine Valsugana (Trento). Tra le centinaia di presenti, imprenditori agricoli, associati a ordini professionali di settore, esponenti del mondo del credito.

Accolti tutti dal saluto iniziale rivolto ai partecipanti da Silvio Bertoldi, presidente della Sant'Orsola che ha organizzato il convegno di concerto con le tre sigle maggiormente rappresentative in campo agricolo, Cia Agricoltori Italiani Trento, Coldiretti Trento e Confagricoltura del Trentino.

Nel suo intervento, Leo ha preannunciato il varo di ulteriori decreti attuativi in materia fiscale, già a partire dal prossimo Consiglio dei ministri. Tra i punti salienti della riforma che sta elaborando, ha garantito un carico fiscale più leggero per consentire alle aziende agricole e agroalimentari di recuperare risorse da investire in occupazione e modernizzazione. In particolare, ha tratteggiato le quattro direttrici seguite nello scrivere i Decreti attuativi della dalla Delega fiscale: la evoluzione delle attività agricole e le innovazioni introdotte, la ridefinizione delle attività produttive concorrenti a formare il reddito agrario, la digitalizzazione e le agevolazioni a favore di chi, godendo di basso reddito pensionistico, si dedica alle attività di coltivazione.

Maurizio Leo, vice ministro

Massimo Bagnoli, vicepresidente della Fondazione Tosoni ha sottolineato alcune novità di rilievo. L'istituzione di un Fondo apposito per le emergenze in agricoltura generate da eventi non prevedibili, l'introduzione di nuove classi e qualità di coltura per tenere conto dei più evoluti sistemi di coltivazione, come, ad esempio, le vertical farm e le coltivazioni idroponiche, il riordino del regime impositivo su base catastale, le attività di carbon farming assoggettate a regime semplificato. Dall'insieme dei provvedimenti emerge una nuova figura di imprenditore agricolo.

Su altro versante, Gianfranco Ferranti (coordinatore della commissione Irpef e Ires del Comitato tecnico per la riforma tributaria e docente alla Scuola nazionale di amministrazione) ha argomentato sul rafforzamento degli strumenti a disposizione dei contribuenti per acquisire certezza anticipata sulla correttezza dei propri comportamenti fiscali, anche al fine di prevenire, prima ancora di reprimere, eventuali illeciti in materia tributaria. Si tratta di un rafforzamento di fatto della Carta del contribuente nella sua prassi materiale.

Da sinistra: Michele Plancher, Maurizio Leo viceministro, Silvio Bertoldi presidente Sant'Orsola, Matteo Bortolini, direttore Sant'Orsola

Nicola Caputo (responsabile nazionale area fisco di Confagricoltura) ha posto l'attenzione in modo particolare alle attività di produzione di energia pulita da parte del mondo agricolo, chiedendo che esse siano fatte rientrare in quelle annesse per ottenere specifiche agevolazioni. Ciò in riconoscimento dei benefici generali che esse producono. Dal canto suo Gennaro Vecchione (responsabile nazionale del servizio tributario e fiscale di Coldiretti) ha chiesto in particolare che la legge Delega fiscale faccia chiarezza nel settore della cessione dei diritti di superficie.

Il passaggio generazionale in agricoltura è stato al centro dell'intervento di Alessandra Caputo (componente del Comitato scientifico della Fondazione Tosoni). Ha analizzato nel dettaglio gli strumenti disponibili, diversi tra loro e delicati, anche perché la scelta tra l'uno o l'altro avviene in momenti del tutto particolari della vita delle società agricole o dei singoli imprenditori. Il trasferimento dell'azienda al fine di realizzare il passaggio generazionale in agricoltura segue da un lato le medesime regole che si adottano per le imprese commerciali, ma dall'altro deve tener conto delle agevolazioni fiscali specifiche del settore. Gli strumenti da utilizzare possono essere quelli della cessione o della donazione, usufruendo, in quest'ultimo caso, della esenzione da imposta di donazione oppure del conferimento di azienda.