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Intervista agli avvocati Gualtiero Roveda e Andrea Sirotti Gaudenzi

Intelligenza artificiale in ortofrutta: opportunità, rischi e legislazione

L'intelligenza artificiale (IA) sta permeando ogni aspetto della nostra società, innescando una trasformazione epocale a livello economico e sociale. In materia, il Parlamento europeo ha recentemente approvato un regolamento (Artificial Intelligence Act), di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che rappresenta la prima regolamentazione al mondo dell'IA. Inoltre, lo scorso 23 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge con cui si intendono anticipare alcuni dei passaggi del testo normativo europeo, addirittura sanzionando penalmente alcuni comportamenti illeciti con cui i nuovi sistemi evoluti dovessero venir utilizzati.

Ovviamente, una rivoluzione di tale portata non risparmia il settore agricolo, dove la nuova tecnologia si propone come strumento chiave per modernizzare le pratiche agricole e affrontare le sfide globali. Analizziamo la materia con gli avvocati Gualtiero Roveda e Andrea Sirotti Gaudenzi, relatori sull'argomento in un prossimo corso di formazione organizzato da Accademia Europea.

Gualtiero Roveda e Andrea Sirotti Gaudenzi

Freshplaza (FP): Quale può essere una definizione di IA utile per far comprendere il fenomeno?
Andrea Sirotti Gaudenzi (ASG): La nozione di IA è ormai datata, anche se solo negli ultimi anni ci stiamo rendendo conto di quanto sia importante per la nostra quotidianità. L'IA è un ramo dell'informatica che si occupa della creazione di "agenti intelligenti", ossia sistemi in grado di ragionare, apprendere e agire autonomamente in un ambiente complesso. In altre parole, l'IA mira a sviluppare "strumenti" che possano imitare le capacità cognitive e decisionali umane. I sistemi intelligenti, grazie alla disponibilità di un numero impressionante di dati "immagazzinati", possono elaborare informazioni, risolvere problemi e sviluppare percorsi che consentano di raggiungere obiettivi specifici.

FP: L'IA può avere un impatto significativo anche sul mondo ortofrutticolo?
Gualtiero Roveda (GR): Si propone, senza alcun dubbio, come strumento chiave per modernizzare le pratiche agricole e affrontare le sfide globali. L'IA può essere determinante per ottimizzare le risorse, automatizzare compiti ripetitivi, pericolosi e per implementare strategie di agricoltura di precisione. Grazie all'analisi di dati provenienti da sensori, immagini satellitari e altre fonti, è possibile ad esempio utilizzare acqua, fertilizzanti e pesticidi in modo mirato, riducendo l'impatto ambientale e incrementando la produttività; monitorare lo stato di salute delle colture in tempo reale, identificando precocemente stress idrici, malattie e infestazioni; automatizzare compiti faticosi e pericolosi, come la raccolta.

FP: Quali sono le potenziali controindicazioni associate al suo utilizzo?
ASG: Le criticità da affrontare con responsabilità, per un'adozione consapevole della nuova tecnologia in agricoltura, sono molte. L'implementazione di sistemi di IA può essere costosa, soprattutto per i piccoli agricoltori. L'eccessiva dipendenza tecnologica potrebbe rendere gli operatori vulnerabili a malfunzionamenti o attacchi informatici. La mancanza di competenze interne per gestire e mantenere i sistemi di IA potrebbe limitare l'autonomia delle imprese agricole. Non trascurabile, inoltre, potrebbe essere la perdita di posti di lavoro nel settore. Il recente disegno di legge approvato dall'Esecutivo ha il merito di affrontare la questione nel settore del lavoro, evidenziando che i sistemi di IA devono essere utilizzati per favorire le attività imprenditoriali e migliorare le condizioni dei dipendenti. Di rilievo vi sono anche diverse questioni etiche, come la potenziale discriminazione algoritmica, la tutela dei dati personali, l'impatto sull'ambiente, il divario digitale che potrebbe esacerbare le disuguaglianze esistenti tra aree geografiche e tra i diversi segmenti di agricoltori. Sarebbe opportuno sviluppare linee guida chiare e disposizioni normative adeguate a garantire un utilizzo responsabile della risorsa, anche in un settore delicato come quello agricolo.

FP: Attualmente qual è la legislazione al riguardo?
GR: Il quadro normativo di riferimento è ancora in fase di sviluppo. In attesa dell'entrata in vigore dell'Artificial Intelligence Act, per utilizzare legittimamente un sistema di IA occorre, per lo meno, rispettare alcuni principi che si rinvengono dalla normativa sovranazionale, ben evidenziati dalla decisione del Consiglio di Stato n. 8472/2019: ciascuno ha diritto a conoscere l'esistenza di processi decisionali automatizzati che lo coinvolgono e a ricevere informazioni sulla logica utilizzata; se una decisione automatizzata produce effetti giuridici che riguardano una persona, questa ha il diritto che tale decisione non sia basata unicamente su tale processo automatizzato, deve esistere un contributo umano; devono essere garantite procedure che minimizzino il rischio di errori e impediscano effetti discriminatori. I suddetti tre principi sono da intendersi quali primi punti cardine nell'utilizzo di un sistema di IA in azienda. Pertanto, la domanda corretta da porsi, prima del suo impiego, è: "conosco il funzionamento di ciò che sto utilizzando?".