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A colloquio con all'economista Gianluca Bagnara sul tema delle proteste degli agricoltori

"Per avere i giusti prezzi occorre una filiera trasparente"

"Vent'anni fa, quando ero assessore provinciale all'agricoltura a Forlì-Cesena, creai un osservatorio per monitorare la filiera agricola dal campo alla tavola, a livello locale. In questo modo siamo intervenuti in quei 'colli di bottiglia' che creavano distorsioni e scompensi nei prezzi. Un tale esempio dovrebbe essere esteso a livello nazionale". Lo afferma l'economista Gianluca Bagnara, nel commentare le attuali proteste del mondo agricolo e per cercare di dare un taglio concreto alle giuste istanze dei produttori.

Gianluca Bagnara

"Le proteste sono sacrosante - aggiunge - anche se andrebbero poi indirizzate meglio e rese più efficaci. Prima di tutto andrebbero chiarite le richieste, anche perché alcune decisioni sono prese a Bruxelles, altre a Roma, altre nei Consigli regionali. Inoltre, ogni filiera ha i suoi problemi e i propri nodi da risolvere".

Alcuni degli agricoltori in protesta al presidio di Cesena (15/02/2024)

Già nei primi anni 2000 Bagnara affermava che "il mondo agricolo è stato considerato, fino ai primi anni '90, solo un utile serbatoio di voti alle elezioni, mentre da quel momento in poi (e anche fino ad oggi, ndr), è un serbatoio di pratiche burocratiche che alimentano una sotto-economia".

"Per questo - sottolinea Bagnara - i contributi pubblici devono essere solo un aiuto, minimale al fatturato aziendale, il resto deve provenire dal mercato". Ma come superare la situazione per la quale, molto spesso, i costi di produzione superano il prezzo pagato al produttore? "Occorre ripensare al modo di produrre. Stiamo continuando a coltivare come se il clima fosse quello di 30 anni fa, come se il terreno fosse quello del passato (invece è ormai un substrato inerte senza fertilità), con una gestione agronomica superata. Serve una totale rivoluzione della mentalità; ma è un processo lungo e che va supportato dalla ricerca, e da finanziamenti alla ricerca".

Loris Mengozzi (organizzatore del presidio di Cesena) e un altro agricoltore, Primo Bagni

"L'attuale crisi del modello europeo - dice Bagnara - è lo specchio della crisi della Germania che, non a caso, è sempre stata considerata la locomotiva economica del continente. Ora invece è in difficoltà, perché non ha più a disposizione il gas russo a basso costo e non ha più la Cina come sbocco per parte del proprio mercato. E, se i consumatori tedeschi entrano in crisi, a cascata ciò danneggia anche i produttori italiani di ortofrutta".

E conclude Bagnara: "In Italia occorre al più presto una politica di lungo respiro che sostenga le aziende giovani e non disperda finanziamenti in maniera inutile. Un collega olandese mi ha spiegato che nei Paesi Bassi stanno adottando una politica di 'rottamazione' delle aziende senza più prospettive, in modo da aggregarle e rendere più efficienti le imprese guidate da giovani che vogliono investire. In Italia manca, da sempre, una seria e lungimirante politica agricola".