Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Danilo Tamisari, presidente sezione Frutticola di Confagricoltura Ferrara

"A rischio la continuità del sistema assicurativo"

"Negli ultimi giorni in tutto il Paese sono in atto manifestazioni legittime degli agricoltori, i quali, fra i vari argomenti di criticità rivendicati, richiedono urgentemente la revisione e il rifinanziamento del sistema di gestione del rischio. E' indispensabile fare subito qualcosa". Lo chiede a gran voce Danilo Tamisari, presidente sezione Frutticola di Confagricoltura Ferrara.

Danilo Tamisari

"Le dotazioni stanziate per il sistema assicurativo - precisa - con riferimento al quinquennio 2023-2027, sono del tutto insufficienti al mantenimento dell'aliquota contributiva storica sui premi sostenuti dagli agricoltori e, pertanto, si prospetta una riduzione della contribuzione agevolata dallo storico 70% fino al 40%".

E sottolinea Tamisari: "Lanciamo un grido d'aiuto al Ministro ed al Ministero, chiedendo di non procrastinare ulteriormente la procedura di emanazione del decreto Piano di Gestione del rischio in Agricoltura e che tale strumento naturalmente tenga conto di delineare un sistema assicurativo sostenibile per le aziende agricole, senza contemplare tagli contributivi, riduzioni anomale dei valori standard e abbassamenti ingiustificati dei parametri".

Per i lettori esterni al sistema assicurativo in agricoltura, sembrerebbe che l'incentivo pubblico a sottoscrivere le polizze rimanga comunque interessante. Tuttavia è doveroso segnalare che (anche a causa di varie procedure complicate che già limitano la contribuzione per varie filiere) il maggior costo sostenuto dalle aziende agricole per assicurarsi può arrivare ad oltre il doppio, diventando letteralmente non sostenibile da parte degli agricoltori.

In considerazione di ciò, la maggior parte delle aziende agricole sarà indotta a non stipulare più polizze per la copertura dei rischi climatici a causa del costo elevatissimo, esponendosi al default economico.

Si segnala inoltre che, ad oggi, non è ancora stato emanato il nuovo Piano di Gestione del rischio in Agricoltura (P.G.R.A.), il quale serve alle compagnie assicurative e ai consorzi di difesa per cominciare a trovare le soluzioni migliori da proporre agli agricoltori per potersi assicurare.

I tempi tuttavia sono molto stretti, la stagionalità mite accelera l'avanzare delle fasi fenologiche e, in qualche settimana, con alcune colture si raggiungerà la fioritura. Naturalmente questi processi naturali non tengono conto delle dinamiche burocratiche che caratterizzano la stesura e l'emanazione del P.G.R.A..

Conclude Tamisari: "Forte è la preoccupazione degli agricoltori di non riuscire ad assicurare in tempo utile le proprie produzioni e di vedere compromesso il lavoro di un anno".