L'intesa tra UE e Canada spacca l’agricoltura, ma i consorzi DOP e IGP sono per il si' al CETA
Da una parte c'è Coldiretti che ha lanciato la mobilitazione per bloccare l'accordo trovando alleati anche in altri mondi, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch. Dal loro punto di vista il Ceta "metterà in serio pericolo il nostro made in Italy perché dà il via libera alle imitazioni dei nostri prodotti più tipici e spalanca le porte italiane all'invasione di grano duro e a ingenti quantità di carne a dazio zero".
Le altre organizzazioni di settore (Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura, Fedagri e Copagri) la pensano diversamente. Giorgio Mercuri, presidente di Agrinsieme: "L'UE non ha ceduto sulle regole di sicurezza alimentare e a beneficiare dell'intesa saranno il vino italiano e quello francese e il settore lattiero-caseario che vede già oggi l'Italia al primo posto".
Anche i principali consorzi dei prodotti DOP e IGP, dall'aceto balsamico al Parmigiano reggiano, dal prosciutto di Parma al San Daniele al Grana padano sono favorevoli all'accordo perché fornisce uno strumento di tutela sul mercato canadese "che altrimenti non avremmo". L'elenco delle denominazioni riconosciute dal Canada è di 41 prodotti che valgono il 92% dell'export italiano in quel Paese.