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La stima, ancora approssimativa, indica un 60% di danno

Situazione gravissima per i kiwi del Lazio a causa del gelo

Danni superiori al 60% per il kiwi in diverse zone del Lazio. I territori colpiti dalle gelate del 20-22 aprile 2017 vanno dalla parte sud-ovest di Roma, fino a tutto l'areale di Latina.


Un impianto sottorete con evidenti segni di ustione da freddo

"Le temperature sembrano non essere scese molto al di sotto lo zero - spiega Gianni Tacconi, ricercatore del Crea - ma molto dipende della morfologia dei terreni. Ad esempio, nelle zone con degli avvallamenti anche di solo un metro risultano completamente compromesse le piante situate nella parte depressa, rispetto a quelle circostanti più alte. Si vedono piante di maschi - generalmente allevati con portamento più alto delle femmine - che spuntano come funghi verdi su uno sfondo marrone di piante femminili completamente bruciate dal gelo".


Un colore desolante

Gli impianti coperti da reti antigrandine, in certe situazioni, presentano meno danni, così anche quelli con reti antiafidi o teli plastici antipioggia. Ma non ovunque c'è stata la stessa risposta.


Si nota perfettamente la parte "bruciata" dal gelo, quella scura, rispetto al verde circostante

"La stima sui danni è è ancora prematura - aggiunge Tacconi - poiché molti germogli con le foglie bruciate hanno i boccioli fiorali ancora verdi che ingannano l'agricoltore. A un'attenta osservazione, però, questi boccioli, che a distanza di due giorni cominciano a cadere, presentano un colore dei sepali leggermente più scuro; se vengono tolti, si possono osservare i petali sottostanti di un colore verde traslucido, indice del danno da gelo".


La differenza fra il verde "sano" e il marrone "bruciato", su piante a due diverse quote.

"Negli impianti in cui i germogli sono stati colpiti in parte occorre aspettare ancora alcuni giorni. Non sono da escludere: mancanza apertura dei fiori o deformazioni o ritardi nella fioritura, con una conseguente difficoltà nell'impollinazione".


A sinistra boccioli sani, a destra colpiti dal freddo (tutte le foto sono di Gianni Tacconi)

Ma c'è un altro grosso problema: cosa conviene fare all'agricoltore dal punto di vista gestionale? Ossia quanto investire in un impianto in cui la produzione non è completamente azzerata ma, di certo, non riesce a coprire le spese di mantenimento nello stesso? Di certo occorre trovare un compromesso, per non abbandonare l'impianto pur cercando di non rimetterci dei soldi.