Banca delle terre agricole: il parere delle associazioni dei giovani imprenditori
Così l'Agia, l'associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia-Agricoltori Italiani, in merito al progetto presentato ieri 15 marzo al Mipaaf, nel quale la piattaforma Ismea ha messo nella banca dati i primi 8.000 ettari di terreni di proprietà dell'ente economico del Mipaaf.
L'auspicio è che la Banca delle terre agricole possa contribuire a generare nuova occupazione "under 40" in un comparto fondamentale del Paese che, tra produzione e industria, vale il 15% del Pil - spiega l'Agia Cia -. D'altra parte, la questione del ricambio generazionale in agricoltura è una priorità imprescindibile e passa proprio attraverso la capacità di incentivare i giovani a entrare nel settore.
Liberare i terreni agricoli pubblici per la vendita o l'affitto è, tra l'altro, una nostra proposta avanzata con forza già dal 2010 con la Banca della terra. Ora questa misura potrà diventare una vera chance per i giovani se accompagnata da validi strumenti creditizi - aggiunge l'Agia Cia - che sostengano i nuovi imprenditori nella fase di start-up.
Da parte sua, Raffaele Maiorano, presidente dei Giovani di Confagricoltura ha commentato: "Dopo tanti anni è finalmente operativa la Banca delle terre agricole (l'inventario completo della domanda e dell'offerta dei terreni e delle aziende), prevista dal Collegato agricolo. Il nostro auspicio è che anche le regioni e le province autonome partecipino alla nuova piattaforma Ismea così da dare uno slancio concreto e duraturo al ricambio generazionale in agricoltura".
Nel 2016, inoltre, sono tornate a crescere, segnando un +5,6% le aziende agricole condotte dai giovani. "Finalmente ci si avvicina all'obiettivo di favorire il ricambio generazionale. Il nostro settore è vitale – ha aggiunto Maiorano – e piace alle nuove generazioni, ma esistono difficoltà oggettive. Oltre che con la piena operatività della Banca delle terre, ci auguriamo che parta anche l'affiancamento di agricoltori ultra-sessantacinquenni o pensionati a giovani non sono ancora proprietari di terreni agricoli. Con questi due provvedimenti abbinati, da noi fortemente voluti e richiesti, siamo convinti che scompariranno le annose barriere che si frappongono tra i giovani e la professione di imprenditore agricolo".