Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Nuovi aiuti comunitari per le perdite dovute all'embargo russo, ma serviranno proroghe nella campagna 2017/18

La Commissione europea ha fornito oltre 476 milioni di dollari (poco più di 450 milioni di euro) a supporto del settore ortofrutticolo, colpito dalle sanzioni russe. A riportare quanto dichiarato lunedì scorso dal commissario europeo all'Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, Phil Hogan, è il sito web sputniknews.com. Hogan ha aggiunto che misure ulteriori sono state prese per attribuire i quantitativi non utilizzati da sette Paesi, riassegnandoli ai principali Stati produttori.

Nel 2014 l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla Russia, a causa del suo coinvolgimento nel conflitto ucraino e della riunificazione della Crimea alla Federazione, prolungandole più volte nel corso degli anni. A sua volta, la Russia ha introdotto un embargo alimentare su carne, latticini, pesce, frutta e verdura provenienti da questi Paesi. Le misure restrittive resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2017.

Riattribuzione dei quantitativi non utilizzati
Il regolamento delegato (UE) 2016/921 della Commissione dispone attualmente misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo per i produttori di alcuni ortofrutticoli. Il suddetto regolamento prevede la possibilità di riassegnare i quantitativi rimasti non utilizzati nell'ambito della riserva di 3.000 tonnellate per Stato membro. Gli Stati membri possono decidere di non avvalersi del quantitativo di 3.000 tonnellate, o di parte di esso, e in tal caso hanno informato la Commissione di tutti i quantitativi che hanno deciso di non utilizzare entro il 31 ottobre 2016.

La Slovacchia ha comunicato alla Commissione che non si sarebbe avvalsa di 2.140 delle 3.000 tonnellate attribuitele, mentre Germania, Danimarca, Lussemburgo, Austria e Regno Unito hanno notificato alla Commissione che non si sarebbero avvalsi dell'intera attribuzione di 3.000 tonnellate e, infine, la Slovenia non avrebbe utilizzato 538 delle tonnellate attribuitele.

Nel contempo, Italia, Belgio, Portogallo e Grecia hanno ufficialmente chiesto alla Commissione che venissero loro riassegnati i quantitativi non utilizzati da altri Stati membri e notificati alla Commissione.

Così è andata. La decisione, contenuta nel Regolamento delegato UE 2017/376 del 3 marzo 2017, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il giorno successivo.


Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

Il commento di Davide Vernocchi (Alleanza delle Cooperative agroalimentari)
"Il nuovo quantitativo di mille tonnellate di prodotto che potranno essere ritirate dal mercato è una misura che senz'altro viene incontro alle difficoltà che stanno vivendo i nostri produttori ortofrutticoli. Va dato atto al nostro Ministero delle politiche agricole di aver lavorato proficuamente in sede comunitaria per ottenere una nuova ripartizione di aiuti per l'Italia".

Così il Coordinatore del settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari Davide Vernocchi (foto a lato) in riferimento alla decisione assunta dalla Commissione europea di attribuire i quantitativi non utilizzati da sette Paesi riassegnandoli ai principali Stati produttori, tra cui l'Italia.

"Confidiamo che Hogan mantenga l'impegno a prorogare le misure per contrastare l'embargo russo anche dopo il 30 giugno 2017", prosegue Vernocchi. "A preoccupare è infatti molta della produzione estiva, che si fa fatica ad esportare in paesi lontani per difficoltà legate alla logistica e ai trasporti".

Sui possibili scenari futuri del post embargo, secondo Vernocchi "è impossibile immaginare che una volta terminate le misure restrittive verso la Russia, i flussi di export torneranno di colpo ai livelli precedenti all'embargo. La situazione non sarà più come prima ed è facile prevedere che i nostri produttori subiranno un danno anche in seconda battuta, poiché la Russia nel frattempo ha cominciato a investire in know how, avviando colture ortofrutticole sui propri terreni".