5mila container italiani nelle stive Hanjin
L'operatore spezzino afferma che il crac della compagnia sudcoreana Hanjin "non è più, e non è mai stato, un problema solo per il mondo che ruota sui porti e sulle rotte del trasporto marittimo. È un problema serissimo per l'economia italiana che, come quella dei maggiori paesi europei, lega il suo funzionamento a un regolare flusso di approvvigionamenti e che ora si trova a fare i conti con la "merce prigioniera" e con due rischi incombenti. Da un lato, quello della paralisi di alcune importanti catene produttive di primarie industrie italiane comunque con un aggravio dei costi a carico della merce; dall'altro, un rinvio a tempo indeterminato delle importazione dei beni di consumo (in primis prodotti elettronici) provenienti dai paesi asiatici e destinati alla grande distribuzione italiana".
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