Aliquota Iva sulle aromatiche: da domani si cambia
Foto d'archivio
Abbiamo chiesto un parere ad alcuni operatori del settore, in diverse zone d'Italia. Paolo Magnani, di Reggio Emilia, dice che "la cosa è positiva, ma ciò che manca è l'uniformità. Le aromatiche hanno aliquote Iva diverse fra loro e spesso anche gli operatori della Gdo ci chiedono se abbiamo sbagliato i conteggi. Invece no: il timo è al 10%, la menta al 22% e ora diverse essenze al 5%. Ci vorrebbe un'aliquota unica per tutto, non si capiscono i motivi di queste differenze".
Diverse piante aromatiche in esposizione
Dal nord all'estremo sud, in Sicilia. "Non sono ancora informato su questo cambiamento – spiega Biagio Incardona di Vittoria in provincia di Ragusa – ma se c'è una diminuzione direi che sia positiva. Negli ultimi mesi il mercato, almeno per quello che mi riguarda, il mercato ha subito uno stop molto grave. Per fortuna in inverno e primavera non era andata male".
Incardona per 15 anni ha prodotto orticole. Poi, dato che le cose andavano male, da tre anni si è convertito alle aromatiche. "E sono molto contento – commenta – in quanto il reddito è migliorato. Ora vendo al mercato di Catania e anche in altre regioni come la Calabria per spingermi, con qualche piccola partita, fino a Treviso. Per lo più produco basilico e, in quantitativi minori, rucola e prezzemolo".
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In Puglia la notizia di un abbassamento, medio, dell'Iva è presa con ottimismo. "Speriamo serva a smuovere un po' il mercato – dice Donato Tundo di Sternatia, in provincia di Lecce – dato che negli ultimi tempi si è un po' fermato. Noi produciamo piante in vasetto di basilico ma anche altre essenze come salvia, menta e origano".