Foto sopra: al centro, con il Ministro italiano Maurizio Martina c'è quello iraniano Mahmoud Hojjati. A sinistra, Luigi Pio Scordamaglia presidente di Federalimentare. Foto sotto: presenti nell'occasione, un gruppo di imprese (20 iraniane e 30 italiane - clicca qui per un ingrandimento).
L'occasione è stata l'arrivo in Italia del Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani, in visita ufficiale accompagnato da una vasta delegazione composta da imprenditori e politici tra cui appunto il Ministro iraniano Hojjati.
Il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani in occasione della sua prima visita ufficiale dopo la revoca delle sanzioni occidentali contro il suo paese.
"La scelta dell'Italia come prima meta europea da parte del Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani è motivo di grande orgoglio - ha affermato il Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia - Teheran è un alleato economico con il quale il nostro Paese ha una consolidata storia di rapporti in più settori, portata avanti anche nei momenti più difficili delle relazioni tra Iran e Occidente".
Oggi infatti, l'Italia è per l'Iran il secondo partner commerciale in UE dopo la Germania, con un interscambio che ha sfiorato 1,6 miliardi di euro nel 2014, in netta crescita sull'anno precedente.
Presente all'incontro, il presidente di Cesena Fiera, Renzo Piraccini, ha testimoniato a FreshPlaza: "Il momento è storico. L'Iran è oggi, in assoluto, il Paese con le maggiori prospettive di sviluppo, in quanto è il più sicuro e stabile dell'intera area mediorientale. La fine delle sanzioni significa, tra l'altro, lo sblocco di tanta liquidità finora congelata. Lo stesso Rouhani ha posto l'accento sull'importanza dello sviluppo economico come una delle armi per combattere l'estremismo. 'Solo la prosperità potrà sradicare il terrorismo', ha dichiarato. Il clima oggi è dunque straordinariamente favorevole, anche per il settore agricolo".L'Iran è un paese dal potenziale altissimo: 78 milioni di abitanti, di cui due terzi con meno di 35 anni, un livello medio d'istruzione alto e un tessuto produttivo locale costituito per il 90% da PMI interessate a co-produzioni con partner stranieri. Il 16% dell'occupazione iraniana si colloca nell'industria agroalimentare, caratterizzata da una bassa percentuale di aziende statali.
"Grande paese produttore di ortofrutta - sottolinea Piraccini - l'Iran ha però tutto da modernizzare. Vedo pertanto eccezionali opportunità per le imprese italiane operanti nei settori del vivaismo, della meccanizzazione, del confezionamento. Noi di Cesena Fiera avevamo visto giusto nell'invitare, già a settembre 2015 e in collaborazione con l'ICE, una delegazione istituzionale iraniana presso la fiera Macfrut. Da qui a settembre 2016 contiamo di coinvolgere anche imprese iraniane interessate a prendere attivamente parte alla manifestazione per allacciare collaborazioni e partnership".
Come ha ricordato Scordamaglia durante il panel dedicato al settore: "Nei primi 10 mesi del 2015, il nostro export agroalimentare verso l'Iran è valso 13,1 milioni di euro, cifra che potrebbe moltiplicarsi di 10 volte in dieci anni, e di 20 volte in quindici-vent'anni".
Su queste premesse Federalimentare e IFIF - Federation of Iranian Food Industries Association, grazie anche alla disponibilità del suo Presidente Mohammad Reza Mortazavi, si appresteranno a firmare un Memorandum of Understanding per esprimere una convergenza di interessi, indicando una comune linea di azione nel campo dell'industria alimentare. L'accordo verrà siglato a Teheran il prossimo febbraio nel corso di una missione dedicata all'agroalimentare italiano organizzata da Federalimentare e dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.