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Dall'accordo con l'Iran post-embargo a quello con Madrid, fino alla presenza estera in fiera

"Renzo Piraccini: "Cosi' Macfrut rilancia la filiera ortofrutticola italiana nel mondo"

A un mese da Macfrut 3.2, l'edizione 2015 della fiera internazionale dell'ortofrutta in programma dal 23 al 25 settembre, per la prima volta a Rimini, FreshPlaza (FP) intervista il presidente Renzo Piraccini (in foto) il quale esordisce con una primizia.

"Sono molto soddisfatto che la prima delegazione ufficiale iraniana, dopo la fine dell'embargo (cfr FreshPlaza del 30 luglio 2015) - abbia scelto Macfrut 2015 come prima destinazione fieristica. Si tratta di ben undici persone – sei istituzionali, tra cui il viceministro dell'agricoltura, Hasan Rokni, e il direttore generale del Dipartimento ortofrutta del Ministero dell'Agricoltura, Behnam Pad – e cinque rappresentanti delle più importanti imprese del settore", annuncia Piraccini.

"Il settore ortofrutticolo iraniano – aggiunge il presidente di Cesena Fiera - deve essere completamente ristrutturato e ciò rappresenta una grandissima opportunità per tutta la filiera italiana. La revoca formale delle sanzioni adottate a suo tempo dalla comunità internazionale contro l'Iran dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2016 (dopo l'ok del parlamento USA e dell'Unione europea), ma è importante esser pronti quando il mercato sarà formalmente aperto. Per questo intendiamo organizzare, entro fine anno, una missione in Iran degli espositori Macfrut interessati. Questo è l'esempio più concreto di ciò che noi intendiamo fare: una fiera che non si esaurisce nei tre giorni della manifestazione, ma che continua a dare servizi e opportunità ai propri espositori per tutto l'anno".

FreshPlaza (FP) - Alla vigilia della sua prima edizione di Macfrut come presidente, quali le principali difficoltà e soddisfazioni che vuole citare?

Renzo Piraccini (RP) - Intanto voglio evidenziare che i positivi risultati che stiamo conseguendo sono il frutto di un grande gioco di squadra con i colleghi di Cesena Fiera. Persone giovani, esperte del settore, che in questa strategia di sviluppo hanno ritrovato nuovi stimoli professionali ed entusiasmo. Voglio ringraziare anche i tanti amici che hanno dato la loro disponibilità a collaborare a questa nuova edizione della fiera. Inoltre, hanno avuto un ruolo importante i nostri partner. La principale difficoltà, soprattutto all'inizio, è stata quella di far capire che Macfrut 2015 sarà veramente un grande evento internazionale. La principale soddisfazione è stata invece la realizzazione della joint venture paritetica con Fiera Madrid per la realizzazione di "Mac Fruit Attraction" che si terrà il prossimo anno al Cairo, in Egitto (cfr FreshPlaza del 9 luglio 2015).

FP - Anche se i bilanci si fanno alla fine degli eventi, ci può anticipare le sensazioni che sta vivendo insieme al suo team?
RP - Dai 20.000 metri quadrati lordi dell'edizione 2014 passeremo ai 33.000 mq del 2015. Gli espositori, dagli 800 del 2014, supereranno le mille unità. Circa il 40% dell'area venduta è appannaggio di nuovi espositori che vengono per la prima volta a Macfrut, o ritornano dopo anni di assenza. In questo momento le previsioni sono per fatturato e margini in forte crescita. Poiché non siamo quotati in borsa, e non dobbiamo necessariamente realizzare eclatanti risultati gestionali, vogliamo reinvestire gran parte di queste risorse nella qualificazione della fiera. Queste le iniziative più significative programmate: la nuova versione del Fruit and Veg Fantasy Show con Il Gambero Rosso; la grande promozione internazionale; un qualificatissimo Forum anteprima della fiera; l'ospitalità agli operatori esteri e tanto altro. Che siamo sulla strada giusta lo dimostrano le importantissime adesioni di buyer da tutto il mondo. Saranno presenti i principali retailer europei, la maggiore catena coreana; dal Golfo Persico verranno i responsabili di Carrefour Arabia Saudita e degli Emirati e il retailer Al Jazira. Invitati dalla fiera, si sono già iscritti oltre 300 operatori professionali. Insomma si prefigura una grande edizione, non solo dal punto di vista quantitativo, ma soprattutto qualitativo.

FP - Cosa comporterà per la struttura fieristica cesenate l'incremento di espositori?
RP - Lo sviluppo di Macfrut, anche se in una location diversa, permetterà a Cesena Fiera di poter investire nei padiglioni di Pievesestina che verranno completamente ristrutturati e trasformati, in grado di accogliere fiere e manifestazioni che necessitino di meno di 17.000 metri espositivi. Il progetto "La fiera che verrà" sarà presentato ai cittadini di Cesena il 7 settembre e i partecipanti al Forum, che si svolgerà il 22 settembre a Cesena Fiera, potranno toccare con mano le novità, a cominciare dalla sala convegni completamente rinnovata e dotata delle più moderne tecnologie. Sono già state programmate numerose nuove iniziative che, a partire dal 2016, occuperanno la nuova struttura di Cesena per gran parte dell'anno.

FP - In termini economici, si può dire che con Macfrut 2015 ci guadagneranno gli espositori, la sede di Rimini e anche quella di Cesena?
RP - Quando c'è sviluppo e si crea ricchezza, le ricadute positive ci sono per tutti. Prima di tutto per il settore ortofrutticolo italiano che avrà, come si merita, una grande vetrina verso il mondo. Gli espositori potranno disporre di un grande palcoscenico internazionale con costi che sono circa il 50% di quelli di Fruit Logistica, a Berlino. Se consideriamo che i costi sostenuti in fiera sono meno della metà di quelli complessivi per gli espositori, l'avere a disposizione un'ospitalità con un rapporto prezzo/qualità imbattibile come quello della riviera romagnola in settembre, rende l'appeal dell'evento veramente forte. Rimini Fiera affitta i propri padiglioni a Cesena Fiera, ma ottiene in cambio tutti i vantaggi dell'indotto (parcheggi e ristorazione); inoltre, procura opportunità al proprio territorio. Macfrut, di contro, continuerà a essere organizzato da Cesena Fiera e la città di Cesena potrà disporre di un moderno padiglione fieristico con caratteristiche polifunzionali, in grado di ospitare un grande numero di eventi.

FP – Secondo lei qual è la principale motivazione che ha spinto le aziende a partecipare a questa nuova edizione di Macfrut? E i buyer e gli altri visitatori cosa troveranno in più, o di diverso, rispetto ad altre fiere internazionali?
RP - Intanto devo dire che la risposta da parte della filiera è stata entusiasmante. Evidentemente il cambio di location – una modernissima struttura fieristica congiunta con l'appeal di Rimini - e la nuova strategia hanno colto nel segno. Moltissimi espositori organizzeranno eventi collaterali alla fiera, sfruttando le opportunità che la riviera romagnola offre a fine settembre, e hanno programmato convention o meeting con i propri clienti, fornitori o rete vendita. Ma alle fiere si partecipa soprattutto per cercare nuovi contatti commerciali ed è per questo che puntiamo alla presenza di 40.000 visitatori professionali nei tre giorni, circa il 60% in più rispetto ai 25.000 del 2014.

FP - Unicredit è entrato come partner strategico di Cesena Fiera. Con quali risultati per voi?
RP - Il contributo di Unicredit è stato determinante. Per primo ha creduto nel progetto di rilanciare la fiera in chiave internazionale, soprattutto verso l'Est Europa e il bacino del Mediterraneo. Avere alle spalle un gruppo bancario di tali dimensioni, e così capillarmente presente in questi paesi, ci ha dato un grande stimolo. Se abbiamo raddoppiato la superficie degli espositori esteri, che rappresentano il 20% dell'area totale venduta, una parte del merito è anche loro, oltre che del grande impegno del nostro ufficio estero. Avremo imprese da ogni parte del mondo. Dodici paesi hanno uno stand ufficiale, di cui sette per la prima volta (Nigeria, Kenya, Polonia, Serbia, Messico, Ecuador e Sudan). Una particolare menzione va alla Repubblica Dominicana, paese d'onore di Macfrut 2015, presente con le più importanti realtà produttrici di banane e frutti esotici. Ma, per la prima volta, saranno presenti a Macfrut anche i maggiori produttori e importatori dell'America Latina, con particolare rilevanza del Cile.