Assosementi: nel 2014 stabili importazioni ed esportazioni italiane di sementi
Il saldo degli scambi con gli altri paesi continua a restare negativo, per un valore di oltre 100 milioni di euro, nonostante le ottime potenzialità di moltiplicazione che offre il nostro paese grazie alla presenza di eccellenti condizioni ambientali, alla flessibilità delle strutture aziendali e alla professionalità degli operatori, che hanno consentito negli ultimi anni di migliorare la bilancia commerciale del nostro paese. L'agricoltura italiana è molto qualificata e richiede sementi non solo di qualità, ma soprattutto di varietà di elevato valore genetico.
"Gli agricoltori non potrebbero difendere il proprio grado di competitività senza avere la piena possibilità di scegliere le migliori sementi da utilizzare - commenta Guido Dall'Ara, presidente di Assosementi - I dati dell'import/export di sementi dimostrano che c'è spazio anche in questo settore per aumentare la produzione interna e contenere la dipendenza dall'estero".
Le importazioni di sementi nel 2014 sono state composte per il 40% da sementi da orto (valore di 145 milioni di euro), per il 15% da sementi di foraggere (54 mln/euro), per il 13% da sementi di mais ibrido (valore 48 mln/euro) e per il 9% da tuberi-seme di patata. Le esportazioni, invece, hanno visto primeggiare con una quota del 38% le sementi da orto (valore 97 milioni di euro), seguite con il 21% dalle sementi di foraggere (valore 54 mln/euro), con il 12% dalle sementi di barbabietola da zucchero (valore 31 mln/euro) e con l'11% dalle sementi di mais ibrido. Aumentate poi del 50% in valore sul 2013 le esportazioni di sementi di riso (5 mln/euro), di cui l'Italia è leader in Europa per la produzione.
Le prime cinque produzioni di sementi esportate e importate, come valore
Analizzando il bilancio import/export sementi dei singoli settori, risultano essere in attivo i soli settori della barbabietola da zucchero, del riso e delle foraggere. In passivo, invece, quelli di mais, ortive, patata, legumi e oleaginose. In molti casi le sementi moltiplicate in Italia vengono esportate ai paesi committenti, per la lavorazione e certificazione finale, per poi ritornare nel nostro paese per la distribuzione agli utilizzatori.
Clicca qui per la tabella riassuntiva dei dati Istat, accessibile sul sito web di Assosementi.