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Putin va a Expo 2015 ma sull'embargo tace

Ieri, 10 giugno, a Expo Milano 2015 è stato celebrato il National Day della Federazione Russa. Presente per l'occasione Vladimir Putin, accolto dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

"Le sanzioni contro Mosca - ha detto Putin in conferenza stampa con il premier Renzi - hanno danneggiato la collaborazione con l'Italia, un nostro grande partner con il quale abbiamo rapporti strettissimi da oltre 500 anni, e sono un ostacolo oggettivo alle imprese italiane".


(Foto: euronews.com).

"L'Italia - ha aggiunto Putin - è il quarto partner commerciale della Russia. Ma recentemente gli scambi si sono ridotti del 10% e, nell'ultimo trimestre, sono scesi del 25%. E' una situazione non soddisfacente per i russi, ma credo anche per l'Italia. Gli imprenditori italiani non vogliono una riduzione degli scambi commerciali".

"Ci sono oltre 400 aziende italiane in Russia e questo rappresenta oltre un miliardo di scambi commerciali, mentre i nostri investimenti in Italia sono del valore di 2-3 miliardi di euro".

Putin e Renzi hanno concordato che l'accordo di Minsk 2 deve essere il punto di riferimento per la soluzione della crisi ucraina; e sottolineato il ruolo che la Russia può giocare nella lotta al terrorismo internazionale.

Intanto, il ministro dello Sviluppo economico Alexiei Uliukaiev rispondendo a una domanda dell'agenzia Tass a Milano, ha spiegato che, se l'Unione europea manterrà le sanzioni contro la Russia per la crisi ucraina, anche Mosca confermerà le proprie restrizioni nei confronti dell'UE.

"Le parole di Renzi sono il riferimento, lavoriamo tutti per migliorare la situazione". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, in riferimento alle sanzioni nei confronti della Russia in relazione alla crisi ucraina. "Ci sono ancora alcuni punti delicati che dovranno essere affrontati, il mio auspicio è che la situazione migliori. La presenza di Putin qui rappresenta l'assoluto interesse per l'agroalimentare italiano, indipendentemente dall'attuale contingenza russa", ha continuato il ministro, entrando all'assemblea di Federalimentare alla quale è arrivato lo stesso premier Renzi, dopo aver lasciato il presidente russo, Vladimir Putin.

I dati di Federalimentare
"In meno di un anno, le sanzioni alla Russia sono costate alle aziende alimentari italiane circa 165 milioni". Lo ha affermato il presidente di Federalimentare, Luigi
Scordamaglia
.

Secondo l'associazione nel 2013 (ultimo anno prima dell'embargo), con una quota export di 562,4 milioni di euro, la Russia aveva consolidato l'11mo posto tra gli sbocchi del food & beverage italiano, coprendo il 2,2% dell'intero export alimentare nazionale con un aumento del 24,4% sul 2012, contro il +5,8% segnato in parallelo dall'export globale di settore.

Nel 2014 l'export dell'industria alimentare in Russia ha accusato un calo del 6% e nel primo bimestre del 2015 le esportazioni alimentari italiane si sono dimezzate (-46,3%).



Coldiretti: in Russia è boom per l'italian sounding
Le sanzioni che hanno portato allo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall'Italia hanno provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, con la produzione russa di formaggi che nei primi quattro mesi del 2015 ha registrato un sorprendente aumento del 30%. E' quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti divulgato proprio in occasione della visita del presidente Putin.

Nei supermercati russi si possono infatti trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali. A potenziare la produzione del falso Made in Italy non è stata però solo l'industria russa ma – sottolinea la Coldiretti - anche molti Paesi che non sono stati colpiti dall'embargo come la Svizzera, la Biolorussia, l'Argentina o il Brasile che hanno aumentato le proprie produzioni ed esportazioni delle imitazioni nel Paese di Putin.

A rischio anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. Secondo l'analisi Coldiretti, si tratta di danni indiretti destinati a durare nel tempo che moltiplicano le perdite già subite dall'agroalimentare italiano che ha visto praticamente dimezzare le esportazioni in Russia (-53,8%) nel primo bimestre del 2015 dopo che l'embargo - iniziato il 6 agosto del 2014 - aveva già comportato un calo delle spedizioni di circa 100 milioni di euro.

L'impossibilità di esportare sul mercato russo frutta, verdura, salumi e formaggi dall'Italia ha peraltro provocato una situazione di eccesso di offerta sul mercato europeo con ricadute negative sui prezzi riconosciuti agli agricoltori.