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La singolare mostra allestita da Unaproa a Fruit Innovation

Una galleria pittorica per riscoprire l'ortofrutta, anche nell'arte

Il mondo dell'ortofrutta e quello dell'arte estranei l'uno all'altro? Meno di quanto sembri.

Per esplorare quanto si incontrino queste due realtà, l'unione nazionale del settore ortofrutticolo Unaproa ha portato a Fruit Innovation di Milano una mostra dal titolo 'L'ortofrutta nell'arte: emozioni a colori'.

"La nostra terra - scrive Ambrogio De Ponti, presidente di Unaproa nell'introduzione al catalogo della mostra - ci ha donato e continua a donarci frutti meravigliosi, dentro una storia e una cultura unica al mondo. Entrambe nascono e crescono dalla stessa terra, profondamente incarnate nella nostra storia, nella nostra umanità, raccontano perfettamente chi siamo. Non si può amare il nostro lavoro senza amare l'arte, perché solo l'arte svela il significato più profondo di chi siamo e del nostro lavoro".


Un momento della mostra, con guida.

Come in una vera e propria galleria sono stati esposti nella tre giorni della manifestazione quadri del Cinquecento, Seicento, Settecento e oltre,a fino agli inizi del Novecento. In esposizione, tra gli altri, opere di Ludovico Pozzoserrato, Pieter Van Boucle, Abraham Brueghel e Antonio Amorosi, Lo Spadino, Filippo de Pisis. Protagoniste di tutti i quadri, frutta e verdura.


Natura morta di frutta e ortaggi su un tavolo con fanciullo e pappagallo in una cucina, di Pieter Van Boucle. Quadro del Seicento in mostra a Fruit Innovation.

La raffigurazione di frutta e verdura nella pittura, leggasi natura morta, è molto antica: si pensi ad esempio alle pitture che abbellivano le case romane (esempi ne sono stati trovati a Ercolano); spesso rappresentavano offerte di cibo per gli ospiti.


Sopra: l'ingresso della mostra allestita da Unaproa. Sotto: il momento dell'inaugurazione ufficiale.



Tuttavia la pratica di ritrarre frutta e verdura si perde praticamente per tutto il Medioevo e ritorna in auge solo sul finire del Rinascimento, complice lo sviluppo della scienza e delle materie naturalistiche. Il Seicento fu quella che il curatore della mostra, Gianluca Bocchi, definisce nel catalogo come "l'epoca d'oro dei naturalia, le rappresentazioni artistiche di prodotti della terra". Questo genere di raffigurazioni continuano anche nei secoli successivi, solo nell'Ottocento vengono sostituite (mai del tutto) dalla rappresentazione di altri generi e ogni tanto ritornano sulla tela con "nuovi spunti e nuovo vigore", come alcune opere di Cézanne, Monet, Picasso e iperrealisti.


Visitatori nella galleria allestita presso la collettiva Unaproa a Fruit Innovation.

Da notare - o meglio è una cosa che, oltre ai curatori, hanno notato anche molti frequentatori della mostra - che le raffigurazioni pittoriche ci riconsegnano una fotografia di quello che all'epoca era non solo la produzione reperibile sul mercato, ma pure quali erano le varietà esistenti; molte di quelle ritratte oggi sono infatti ormai scomparse o abbandonate.