Un uomo che non era un eroe, ma che lo è diventato incarnando quelle che consideriamo le virtù più propriamente italiche: spirito di sacrificio, volontà di riscatto, lealtà, coerenza, generosità e la capacità di andare oltre i propri limiti. Virtù che abbiamo poi, nel corso degli anni e con l'avvento di un benessere illusorio, dimenticato e sepolto, rinnegandole nel peggiore dei modi.
Mentre ancora echeggiavano nell'aria le ultime cronache dei telegiornali sull'ennesimo film già visto dell'ultimo caso di corruzione, la figura di Mennea si è stagliata dal piccolo schermo come un gigante, un faro abbagliante, l'emblema di una perduta capacità di eccellere nel meglio, che pure è appartenuta al nostro Paese.
Ecco, l'Italia dovrebbe trovare la forza di ripartire da qui, da questi modelli: soltanto ripartendo dai nostri Mennea, da quello spirito in grado di sfidare le difficoltà con coraggio, dedizione, onestà e un pizzico di sana follia, solo da questo potremo rinascere.