Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
L'esperto Copa-Cogeca sottolinea i punti deboli dell'iniziativa UE. Un richiamo al Mipaaf

"Mario Tamanti: "Il Programma Frutta nelle Scuole va rilanciato"

"Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, il progetto Frutta nelle Scuole vale, a livello comunitario, 150 milioni di euro l'anno. Sapevamo che nell'UE-28 esistono tante diverse applicazioni del programma e che uniformarle fosse complicato. Anche in Italia (principale destinatario delle risorse con 30 milioni di euro l'anno, NdA) ci sono stati diversi problemi di gestione sia delle procedure di selezione che della vera e propria esecuzione del programma e dei relativi controlli". Lo dichiara a FreshPlaza Mario Tamanti (nella foto) di Apofruit Italia e componente Gruppo esperti Copa-Cogeca, a seguito delle voci di una possibile sospensione del progetto da parte dell'UE (cfr FreshPlaza del 26/02/2015).

"Bisogna ripartire compatti - prosegue Tamanti - riconoscendo Frutta nelle Scuole come uno strumento strategico per l'educazione alimentare dei bambini, ma serve un deciso cambio di passo, riprendendo un percorso obbligato: qualità, ampiezza della gamma d'offerta, misure di accompagnamento più qualificanti ed efficaci, pre-selezione delle imprese partecipanti al fine di garantire l'effettiva disponibilità dei prodotti di qualità, maggiore coinvolgimento dei territori, dei genitori e degli insegnanti".

"In questa edizione - osserva Tamanti - abbiamo invece assistito a un impoverimento dei contenuti del programma: il ribasso del prezzo non può essere l'elemento premiante per l'aggiudicamento. Lo dimostrano le offerte delle imprese che hanno vinto la gara per quest'anno scolastico: i prodotti di maggiore appeal (come fragole e ciliegie, NdA) sono pressoché assenti, solo un bambino su otto riceve una porzione di ciliegie, e oltre il 60% delle distribuzioni è stato realizzato in modo ripetitivo con pere, mele e agrumi a frutto intero".

"Un altro aspetto che lascia perplessi - aggiunge Tamanti - è il modus operandi del Ministero delle Politiche agricole. Tenuto conto dell'elevato impatto del programma, preoccupa la mancata volontà di confronto stabile con le Organizzazioni e le Associazioni di rappresentanza interessate. Serve invece una strategia di rilancio urgente per non vanificare questa grande opportunità ed è fondamentale avviare in tempi brevi un confronto con i vari stakeholder. Mi auguro che il Mipaaf non sottovaluti questa necessità, perché qui è a rischio il futuro del programma".



Secondo Tamanti, per costruire un futuro diverso per Frutta nelle Scuole occorre operare su tre leve: individuare fornitori/distributori in base a parametri che garantiscano un'indiscutibile qualificazione e capacità di svolgere le attività; favorire la qualità e ampiezza di gamma con una griglia predefinita di prodotti e scale di premialità; limitare le misure di accompagnamento a quelle che generano maggior interesse nei bambini.
 
Per finire, il coinvolgimento dei veri protagonisti: gli istituti scolastici. "Non si può pensare di imporre il Bando nazionale dall'alto, ma bisogna coinvolgere gli insegnanti e i rispettivi Uffici scolastici regionali, favorendo un rapporto stretto tra il produttore-fornitore e il consumatore".


"Lunedì 2 marzo (oggi per chi legge, NdA), come Copa Cogeca ribadiremo alla Commissione l'importanza del programma e la necessità di continuare a sostenerlo. L'educazione alimentare dei giovani è oggi più che mai importante per il settore produttivo e il programma ha potenzialità enormi, ma va adattato a livello di singolo Stato membro nelle procedure attuative".

"In un contesto difficile come quello attuale - conclude Tamanti - non possiamo permetterci di rendere Frutta nelle Scuole un programma anonimo e senz'anima, vanificando i fondi disponibili per l'educazione alimentare dei bambini".