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97 milioni in Italia

UE: Bruxelles taglia 1,2 miliardi di finanziamento delle attivita' agricole

Tempo di conti per la Commissione europea, che non riconosce a 14 Stati membri - fra cui l'Italia - 1,2 miliardi di euro di finanziamento dell'attività agricola, per carenze di gestione in diversi settori. Dall'insufficienza dei controlli ai ritardi sui pagamenti ai produttori del mondo agricolo, l'impatto finanziario per l'Italia è di oltre 97 milioni di euro. La maglia nera della cattiva gestione tocca però alla Francia, che non ha diritto a oltre 983 milioni di euro.

La decisione, pubblicata oggi nella Gazzetta ufficiale dell'UE, riguarda l'operazione di liquidazione dei conti che la Commissione europea effettua periodicamente con gli Stati membri per verificare se hanno rispettato le normative europee. Le operazioni interessano diversi esercizi finanziari, dal 2007 al 2012.

Nel mirino di Bruxelles, oltre all'Italia, anche Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Spagna, Francia, Lituania, Ungheria, Olanda, Austria, Romania, Gran Bretagna. Nel caso dell'Italia i controlli europei riguardano le verifiche insufficienti nel settore ortofrutticolo, in particolare le carenze nel sistema di controllo nel regime di trasformazione degli agrumi e le misure di promozione per l'agroalimentare.

Altre riduzioni sono effettuate a causa di insufficienti controlli o del pagamento tardivo degli aiuti ai produttori, o ancora della proroga non autorizzata del programma di promozione di prodotti lattiero-caseari nelle scuole. Altri finanziamenti parzialmente non riconosciuti all'Italia interessano la ristrutturazione del settore dello zucchero e prelievi sul latte. Secondo quanto riferisce la Gazzetta ufficiale dell'UE, l'importo totale calcolato di irregolarità per l'Italia è di 104.955.176,60, con una detrazione di 7.659.993,48, per un valore finale di 97.295.182,12 euro.

Appresa la notizia, il presidente nazionale Confeuro Rocco Tiso ha commentato: "I tagli per 1,2 miliardi di euro decisi dalla Commissione Europea a carico di 14 Stati membri (tra cui l'Italia) rappresentano un’'ulteriore mazzata per un settore che, a livello europeo, e in particolare italiano, non gode certo di buona salute".

"Risulta ancor più grave - continua Tiso - che il nostro paese debba sborsare ben 97 milioni di euro a causa di controlli interni inefficienti e inadeguati, nonché per il pagamento tardivo degli aiuti ai produttori".

"Questi sono fatti gravissimi, sintomo dell'assenza ormai reiterata e ingiustificata da parte delle istituzioni. Finché non verranno attuate delle norme per uno snellimento deciso della burocrazia e per gli aiuti ai coltivatori - conclude Tiso - il primario non potrà rialzare la testa e ci ritroveremo a dover pagare in multe risorse che, invece, sarebbero potute servire per interventi strutturali".
Data di pubblicazione: