Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La maggioranza dei russi sostiene l'embargo

L'ispettorato doganale russo ha nuovamente rispedito una partita di frutta in Bielorussia. Si trattava di 137 tonnellate di arance, mandarini e mele i cui documenti non risultavano in ordine.

Nel frattempo, in Romania i prezzi delle patate sono diminuiti del 36% a causa di una produzione eccessiva e dell'embargo. Dagli ultimi dati pare che anche la Grecia sia stata colpita duramente dal boicottaggio. Inoltre, le esportazioni cinesi di mele in Russia sono in calo.

Dal canto russo, patate e ortaggi tradizionali costano di più, tuttavia è in declino la richiesta di barbabietole rosse. I rivenditori di San Pietroburgo sono riusciti a trovare nuovi fornitori all'esterno dell'UE.

La maggioranza dei russi sostiene l'embargo

Uno studio recente rivela che la maggioranza dei russi sostiene il boicottaggio delle merci occidentali, soprattutto per quanto riguarda gli ortofrutticoli. Il 14% degli intervistati ha dichiarato di non essere d'accordo con l'embargo, mentre il 72% appoggia il governo russo. Tre quarti degli intervistati ha dichiarato che negli ultimi tempi i prezzi degli alimenti sono aumentati notevolmente. Il 42% di questi sostiene che sia dovuto al boicottaggio; il 25%, invece, associa gli incrementi di prezzo ad altri fattori.

I russi scelgono il cavolo cappuccio e le cipolle
Secondo i dati di Fruit-Inform, In Russia a essere maggiormente richiesti sono cavolo cappuccio e cipolle. La domanda di barbabietola rossa è estremamente bassa, cosa che rende difficili le vendite. I prezzi delle barbabietole sono aumentati del 25%. Le altre verdure hanno registrato aumenti maggiori. Le quotazioni delle cipolle sono aumentate del 50% e quelli di carote e patate del 40-50%. L'agenzia russa Rosstat avrebbe riportato degli incrementi strutturalmente troppo bassi per gli ortaggi.

San Pietroburgo trova nuovi fornitori
Secondo il governatore di San Pietroburgo, i rivenditori della città hanno trovato nuovi fornitori per i prodotti boicottati. Le catene hanno concluso dei contratti con società in Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Cina, Serbia, Macedonia, Medio Oriente e Africa. Il comune, tuttavia, è preoccupato per l'incremento dei prezzi degli alimenti e vuole parlarne con i rivenditori.

137 tonnellate di frutta rispedite in Bielorussia
Il servizio fitosanitario della Russia ha rispedito in Bielorussia 137 tonnellate di arance, mandarini e mele. Dall'ispezione risulta che i prodotti sono stati importati illegalmente. Infatti, per oltre 40 tonnellate di mandarini e arance mancavano i documenti e i certificati fitosanitari della Tunisia. I documenti relativi alle riesportazioni dalla Bielorussia attestavano l'importazione di 97 tonnellate di mele polacche, contravvenendo così alle norme.

In diminuzione i prezzi delle patate rumene
In Romania i prezzi delle patate risultano essere inferiori del 36% rispetto a un anno fa. La riduzione è stata dovuta a una produzione eccessiva e al boicottaggio russo. I prezzi sono i più bassi degli ultimi 20 anni, per cui i coltivatori hanno dovuto vendere le patate sottocosto. Nel 2014 la Romania ha prodotto 3,5 milioni di tonnellate di patate. Nel 2013, il volume prodotto ammontava a 3,25 milioni di tonnellate.

La Grecia è stata colpita duramente dall'embargo

Secondo le nuove statistiche, nei primi dieci mesi del 2014 le esportazioni di frutta della Grecia sono diminuite del 4%, arrivando a 765 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il nuovo anno è cominciato in maniera positiva con un incremento sia in valore sia in volume per le esportazioni; tuttavia, il boicottaggio russo ha assestato un duro colpo all'export. Le esportazioni calcolate in Euro sono diminuite del 7,1%; nei mesi di settembre e ottobre 2014 le esportazioni sono risultate in flessione rispettivamente del 13% e 11%. Tuttavia, i volumi esportati sono aumentati del 3,5%.

In diminuzione le esportazioni cinesi di mele
Nel periodo da luglio a novembre 2014 le esportazioni cinesi di mele in Russia sono diminuite del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il trend negativo si può notare già da 6 anni: dal 2007 i volumi si sono più che dimezzati. Le mele cinesi hanno perso terreno a favore del prodotto più economico in arrivo dalla Serbia e, prima del boicottaggio, da Polonia e Moldavia.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: