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Intervista ad Alessandro Schiappa, rappresentante legale Enza Zaden Italia Research

In esclusiva per i suoi lettori, FreshPlaza ha intervistato Alessandro Schiappa, attuale rappresentante legale della Enza Zaden Italia Research srl.

FreshPlaza (FP)- Dott. Schiappa, da quanto lavora in Enza Zaden?
Alessandro Schiappa (AS) - Sono ormai dieci anni che ho il piacere di lavorare per il gruppo Enza Zaden e, guardando indietro nel tempo, posso soltanto dire che questi anni sono volati, con grande intensità e soddisfazione.

FP - Qual è la sua specifica mansione in azienda?
AS - Sono arrivato in Enza Zaden subito dopo il mio percorso universitario e per i primi anni mi sono occupato di breeding su diverse colture. Con la crescita dei nostri programmi di selezione e miglioramento varietale è stato dato spazio e opportunità ad altre persone.

Oggigiorno mi occupo sempre della mia passione principale, che è quella di fare breeding: infatti gestisco direttamente il programma di sviluppo sul Finocchio, specie sulla quale Enza Zaden punta molto e che è stata la prima specie del nostro programma di breeding in Italia.

Tre anni or sono, ho avuto l'onore di essere nominato rappresentante legale della Enza Zaden Italia Research srl e con questo ruolo coordino tutte le attività inerenti la ricerca per il nostro territorio; quindi nuovi progetti, investimenti, e altre attività inerenti, che hanno l'obiettivo di valorizzare al meglio il nostro Paese.

FP - Quanto conta l'investimento in ricerca presso Enza Zaden?
AS - Come è noto a molti dei vostri lettori e ai nostri clienti, Enza Zaden è un'azienda riconosciuta ed apprezzata per la sua forte attività di ricerca. Cerchiamo di essere sempre in linea con i tempi e cerchiamo di sviluppare prodotti innovativi e soddisfacenti per tutta la filiera.

Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi economici ingenti da parte di Enza Zaden nel settore della ricerca sul nostro territorio. Siamo partiti anni fa con la stazione di Tarquinia, poche persone e responsabilità su poche crop; oggi stiamo quasi per terminare un ultimo investimento sul territorio siciliano.


Il centro di ricerca Enza Zaden a Tarquinia (VT).

Per investimento non intendiamo solamente costruire strutture; un ruolo fondamentale lo giocano le persone: investire è creare una cultura aziendale, un team di persone, diffondere nuove metodologie per fare ricerca ed è per questo motivo che in Olanda è stata costituita una scuola di formazione continua chiamata Enza Academy.

FP - Quali sono i principali settori della ricerca Enza Zaden Italia?
AS - Le nostre attività di ricerca possono essere divise in due filoni oppure due tipologie: il primo è quello volto a sostenere, durante tutto l'arco dell'anno, l'attività di screening sui crop che abbiamo in gamma. La nostra rete di tecnici lavora giornalmente al fianco dei maggiori attori della filiera per sviluppare insieme prodotti con caratteristiche apprezzabili da tutta la filiera stessa, fino al consumatore finale.

Altra attività molto intensa è quella di breeding e ricerca di base su alcuni crop della nostra gamma, sviluppati per il nostro territorio, ma anche per altre nazioni. Questi progetti di ricerca sono condivisi con altri paesi, ma l'Italia ha un ruolo di responsabilità primaria. Le colture che ci vedono impegnati su questa tipologia di ricerca sono: radicchio, cavolfiore, cipolla, finocchio e pomodoro.

Queste attività sono dislocate su due centri di ricerca: uno a Tarquinia (in provincia di Viterbo) ed uno a Santa Croce Camerina (in provincia di Ragusa).

A supporto del breeding classico ci serviamo dell'ausilio di tecniche di laboratorio molto innovative, infatti abbiamo a Tarquinia un laboratorio di colture in vitro, oltre al supporto dalla casa madre per attività che non abbiamo modo di eseguire in loco.

FP - Quante persone sono a lavoro in questo settore per Enza Zaden?
AS - Come potrete immaginare, abbiamo diverso personale impiegato per finalità di ricerca; siamo costantemente in aumento, perché ci sono sempre nuove scommesse da vincere e, lasciatemi dire, che tutto ciò crea nuove opportunità di lavoro, cosa non facile, visti i tempi che corrono.

Ad oggi il nostro organico varia dai 55 ai 60 dipendenti nella sola ricerca (tra impiegati e operai); e questo senza considerare il team dell'azienda commerciale.

Dal Nord al Sud Italia, inoltre, abbiamo partnership con molti enti pubblici di ricerca, con i quali portiamo avanti progetti condivisi.

FP - Può illustrarci gli investimenti fatti dall'azienda in Sicilia?
AS - Molti degli investimenti menzionati sono stati ovviamente avviati dai miei predecessori; io, da alcuni anni, li sto portando a compimento e/o sviluppando.

La Sicilia è un territorio molto importante per chi si opera nel nostro business: uno degli obiettivi di Enza Zaden è quello di essere il più vicino possibile al proprio cliente e sviluppare insieme prodotti unici per l'intera filiera.

Da ormai molti anni Enza Zaden è presente sul territorio siciliano, dapprima con un'azienda non di sua proprietà e, da ormai tre anni, dopo aver acquistato dei terreni nel comune di Santa Croce Camerina, abbiamo iniziato il nostro piano di ampliamento con la costruzione di serre ed uffici. Santa Croce è una location importante per lo sviluppo di ibridi di pomodoro con un programma di breeding completamente dedicato, ma allo stesso tempo testiamo e sviluppiamo ibridi di zucchina, melanzana, peperone e melone per le esigenze del nostro mercato.

FP - Qual è, a suo parere, l'insegnamento più importante che ha tratto fino ad oggi dalla sua esperienza in Enza Zaden?
AS - Insegnamenti ne ho tratti moltissimi sia dal punto di vista professionale che personale: è stato ed è un privilegio lavorare per un'azienda così dinamica. Uno degli insegnamenti più importanti è quello di capire le tempistiche della ricerca, cosa significa fare investimenti a lungo termine e come renderli profittevoli.

FP - Qual è, oggi, la sfida cruciale per il futuro del settore sementiero?
AS - Purtroppo il panorama sementiero nazionale vive ancora situazioni di illegalità e sono molte le aziende colpite da questo fenomeno; basti pensare a quello che succede sulle specie a foglia oppure al taleaggio del pomodoro. Azioni di questo genere portano ad un drastico impoverimento del settore, nei diversi comparti: dalla ricerca, passando poi per la produzione fino al consumo finale degli ortaggi.

Io mi limito ad esprimere il mio parere solo per quanto ci chiama direttamente in causa: detto in parole forse anche rudi, investire in ricerca è possibile fino a quando si genera profitto, e questo è ancor più vero nelle aziende private. Salvaguardare le imprese proprietarie della genetica è dunque fondamentale per l'innovazione e il progresso. Gli investitori stranieri credono nei nostri mezzi, ma sarà necessario combattere i citati problemi di illegalità per far crescere e sviluppare la ricerca in Italia.

La situazione socio-economica del nostro Paese non è sicuramente delle migliori ed è inutile renderla più negativa rispetto a quanto sia già in realtà; per questo il mio augurio più grande è quello di guardare ad un domani dove tutto l'indotto agricolo italiano venga riconsiderato come tra i più professionali nel panorama internazionale, dando enfasi alle peculiarità del nostro territorio, e superando un momento così difficile per continuare a raccontarci e a farci apprezzare sia nel nostro Paese che all'estero.

Contatti:
Enza Zaden Italia Srl
SS 1 Aurelia km 96+710 (lato mare)
01016 Tarquinia (VT)
Tel.: (+39) 0766 855196
Fax: (+39) 0766 850107
Marcello Fioravanti
Email: m.fioravanti@enzazaden.it
Web: www.enzazaden.it