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"Addio a Cesare Campari, fondatore dell'azienda "Le conserve della nonna"

Si è spento lo scorso 12 luglio 2014, all'età di 75 anni, il modenese Cesare Campari, classe 1939, fondatore della famosa azienda di trasformazione "Le Conserve della nonna" con sede a Ravarino (MO). Lascia la moglie Maria Rosa, sua compagna da 52 anni, e i due figli Alberto ed Enrico. I funerali si sono svolti in forma privata a Modena, lo scorso 14 luglio 2014.


Cesare Campari.

La biologa Gianna Pagliari, che per 11 anni ha lavorato come responsabile produzione, controllo qualità e ricerca presso "Le Conserve della nonna", desidera condividere questo suo personale ricordo con il pubblico di FreshPlaza.

"Cosa dire di un imprenditore anomalo, come amava definirsi? - scrive Gianna - Per molti rimane un modello al quale ispirarsi, con ben 32 anni di impegno e duro lavoro per creare dal nulla uno stabilimento e un marchio nel settore delle Conserve Alimentari. Io ho avuto la fortuna di essere stata sua allieva, di vedere all'opera un imprenditore unico nel suo genere, in grado di abbinare con successo tradizione e competenza."

"Oggi ho perso un punto di riferimento - prosegue Gianna - mi mancano i suoi insegnamenti, i suoi rimproveri, il suo spiccato senso dell'umorismo, il suo mettersi sempre un passo indietro (quando si andava alle fiere era solito suggerirmi "non dica chi sono"), ma stando con il cervello avanti di chilometri. Mi diceva: "Si ricordi Gianna che, ovunque andrà, l'Università è qui"."

Gianna Pagliari riconosce in Cesare Campari una figura di imprenditore in via di estinzione: "quella del solitario, dell'artigiano perfezionista, famoso ma schivo, che preferiva volare da solo. E' stato il primo a produrre pomodoro in bottiglia a Modena, quando Parma, piena di aziende di trasformazione alimentare, non aveva ancora preso in considerazione l'idea. Ora il mondo del trasformato è rimasto senza il suo trasformatore per eccellenza."

"Campari era un creativo, che sapeva registrare le trasformazioni del gusto, e ciò che vedeva adesso, nell'Italia dei nostri giorni, non gli piaceva per niente; detestava furbi e disonesti, lui che dell'amore per il lavoro aveva fatto la sua deontologia e la sua filosofia di vita, lui che perfino nel look informale e anticonformista aveva precorso i tempi! Lo vedo ancora, quando vedendomi uscire dal laboratorio una volta mi chiese: "Lei c'è domani?"; vorrei che anche Lei, Campari, fosse di nuovo qui, domani."