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Macfrut 2009 registra oltre 21.000 visitatori

"Una tre giorni positiva" è il giudizio di Domenico Scarpellini, Presidente di Macfrut, a conclusione dell’edizione 2009 della maggior rassegna del Mediterraneo, dedicata all’ortofrutticoltura, che si è tenuta a Cesena dal 7 al 9 ottobre.

Con un’anteprima, martedì 6 ottobre, quando circa 400 operatori di 30 Paesi hanno preso parte al primo "European Fruit Summit" organizzato da Macfrut e CSO con il contributo della Regione Emilia Romagna. Un incontro reso possibile dallo spostamento di data in autunno per valutare il consuntivo delle produzioni frutticole estive e il preventivo di quelle invernali (vedi anche articolo correlato).

Ma in Italia ci sono anche altre "ombre". Da gennaio a giugno 2009, per la prima volta, il saldo della bilancia commerciale ortofrutticola italiana in quantità è negativo (-238.027 tonnellate) - vedi anche precedente articolo. Le famiglie italiane nei primi 7 mesi del 2009 hanno speso per frutta e verdura fresche oltre 8,2 miliardi di Euro (+3,8% sui 7,9 del 2008) e 420,4 milioni di Euro per i surgelati. E’ però preoccupante il calo dell’acquisto medio: 5 chili in meno per famiglia, con 213 kg/nucleo (-2,29% sui 218 kg del 2008).

Calo dei prezzi e dell’export, aumento dei volumi prodotti e calo dei consumi sono le cause di una crisi che, però, non interessa solo l’Italia. Sono problemi che riguardano anche Francia e Spagna, ha spiegato Luca Zaia, Ministro delle Politiche Agricole, intervenendo mercoledì 7 ottobre all’inaugurazione della 26a edizione di Macfrut.


Il momento dell'inaugurazione.

Zaia ha sottolineato che l’agricoltore è un imprenditore e che il confronto con il mercato non può essere fatto in ordine sparso. Per il Ministro occorre rivedere le regole dell’OCM che prevedono anche il ritiro in caso di crisi, rendendole più flessibili. Inoltre sta "ragionando" sulla compartecipazione dei produttori alla formazione dei prezzi. Infine, Zaia lamenta la mancanza di interprofessionalità.

A Macfrut si sono visti anche rimedi concreti al calo dei consumi, ovvero nuovi modi di assumere frutta. Chiquita e Dimmidisì hanno proposto frullati al 100% di frutta, subito battezzati dai visitatori "frutta da bere", che evita di sporcarsi le mani e si può assumere in ogni momento e situazione. E’ apparsa anche la barretta di mela, per uno snack senza aggiunte e consumabile ovunque, subito definita "frutta da sgranocchiare"”.

A proposito di rimedi, la GDO ha sottolineato la necessità di promuovere azioni comuni. La convegnistica è stata molto seguita ed apprezzata per i temi innovativi di interesse nazionali e mondiali. Relatori molto qualificati dei vari settori della filiera ortofrutticola hanno brillantemente espresso messaggi innovativi, con grande apprezzamento da parte dei presenti, in quanto hanno messo in risalto gli aspetti economici, organizzativi della salute e dell’ambiente.

MACFRUT 2009
La 26a edizione di Macfrut (Cesena 7-9 ottobre) è stata la prima tenuta in autunno. Un cambio di data che ha "rinvigorito" la rassegna che con 700 espositori (20% esteri), si è tenuta su 30mila mq.

"Abbiamo avuto circa 21.500 visitatori (dei quali circa 4.000 esteri), che rappresentano circa il 20% - sottolinea Scarpellini - l’azione comune del nostro ufficio estero, dell’Ice, della Regione Emilia Romagna e della Camera di Commercio hanno reso possibile la provenienza di operatori e delegazioni da 80 Paesi, rendendo possibili, fra l’altro circa 300 incontri bilaterali B2B. Inoltre la presenza di importanti buyers della GDO hanno elevato il livello degli incontri commerciali con soddisfazione degli espositori".

Si è avuta la conferma che Macfrut è la rassegna dell’intera filiera con la partecipazione delle aziende leader mondiali dei vari comparti. Per la prima volta ha esposto la grande distribuzione organizzata, con Coop Italia (ha tenuto a Macfrut la Convention Europea) e Conad, oltre ad una multinazionale di assoluto rilievo, come Chiquita.

"In funzione della crisi nazionale e mondiale possiamo ritenere questa edizione una delle più ricche - conclude Scarpellini - segnando un messaggio forte per l’ortofrutticoltura e presagendo un settore più coeso del passato, augurandoci di essere fra i primi settori a venirne fuori. Occorre reagire alla crisi confrontandosi fra tutte le componenti della filiera, compreso il consumatore, per fare sistema. A Macfrut si sono potuti analizzare i punti di debolezza ed individuare proposte alternative, come ad esempio l’innovazione del prodotto, l’interprofessionalità, la concentrazione dell’offerta, una politica europea, per poter essere più competitivi sul mercato".
Data di pubblicazione: