Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Le novita' sul ciliegio illustrate in un convegno a Cesena

La copiosa nevicata di venerdì scorso, 22 febbraio 2013, non ha impedito ad oltre 130 partecipanti di assistere al consueto appuntamento annuale sul ciliegio, organizzato dal CRPV, in collaborazione con il Consorzio Adriatico e l'Associazione produttori ciliegie colline cesenati (AProCCC), presso CesenaFiere.

Ad aprire i lavori è stato Mauro Boselli del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna con una relazione su Drosophyla suzuki, il moscerino dei piccoli frutti, comparso nell'areale cesenate nell'anno 2011 con una vera e propria infestazione che ha interessato solamente le cultivar tardive tra le quali anche la pregiata, e tipica della zona, Corniola. L'attacco non si è ripetuto nella scorsa stagione.

Le notizie rilasciate dal dottor Boselli non sono state incoraggianti: il moscerino dei piccoli frutti è un'avversità con la quale si dovrà fare i conti negli anni a venire senza che, per il momento, si abbiano a disposizione armi per combatterla ma solo per controllarla, e in questo senso resta fondamentale un attento monitoraggio.

Per quanto concerne la mosca del ciliegio, dopo la revoca della molecola del Dimetoato, l'attenzione si è spostata su quale principio attivo poter utilizzare per contrastare efficacemente l'avversità, anche alla luce dell'introduzione di nuovi prodotti a base di Spinosad (in particolare lo Spintorfly consentito anche in agricoltura biologica e per il quale, non essendo ancora registrato su ciliegio, è in corso una richiesta speciale in deroga), che affiancano i noti neonicotinoidi.


Sweet Aryana.

Stefano Lugli dell'Università di Bologna (UNIBO) ha descritto il gruppo di ciliegie "SWEET" (Sweet Aryana, Sweet Lorenz, Sweet Gabriel, Sweet Valina e Sweet Saretta, vedi notizia su FreshPlaza del 21/11/2012), dotato di elevati standard qualitativi, come il calibro (28 e oltre), il contenuto in zuccheri della polpa (sui 18 gradi brix), la colorazione della buccia uniforme rosso porpora, la consistenza delle polpa (0,4 kg con puntale di 6 mm) e tutti gli altri parametri che concorrono alla definizione di qualità nel frutto del ciliegio.

Le cinque varietà, brevettate a livello europeo, sono state create e testate nel vignolese su due portinnesti, Gisela 6 e Colt, e hanno fornito interessanti risultati produttivi, con medie di 10-15 ton/ha/anno già dalla quarta foglia.

Grazie a un accordo tra KTO-IP Exploitation di UNIBO e Patent Office di CRPV Cesena, agenzia cui è stato assegnato il ruolo gestionale di editor, lo sviluppo delle varietà avverrà attraverso un network di aziende vivasitiche italiane ed estere, interessate alla loro moltiplicazione e commercializzazione con contratti di concessione in esclusiva nei diversi Paesi.

Si partirà alla fine di quest'anno dall'Italia, con cinque aziende (Salvi Vivai, Top Plant Vivai, Vivai Fortunato, Vivai Giannoccaro e Vivai Spinelli) che hanno acquisito i diritti esclusivi di moltiplicazione e commercializzazione, e presto nei paesi dell'Unione europea. Successivamente, brevetti e marchi verranno estesi ad altre nazioni interessate come Stati Uniti e Canada, Cile, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda, realtà che già nel recente passato hanno avuto proficui rapporti con UNIBO nello sviluppo delle precedenti varietà di ciliegio del DCA. Per maggiori dettagli: www.ciliegio.unibo.it


Sweet Saretta.

Altro tema di attualità è stato trattato da Federico Gagliardi: densità e forme di allevamento più idonee per la coltivazione del ciliegio. Nella sua relazione, Gagliardi ha riportato le tesi effettuate in un campo di Ferrara dove diverse varietà sono state provate su due tipi di portinnesti (GISELA 5 e GISELA 6) e con tre tipi differenti di forme di allevamento: a fusetto, a V e ad asse colonnare. Cruciale per questo tipo di densità d’impianto (si arriva anche a oltre 6.000 piante/ha) è risultata la combinazione d'innesto tra i due "individui", oltre a una oculata scelta varietale e un'attenta tecnica agronomica che permetta il buon sviluppo delle piante.

Ha chiuso il pomeriggio di relazioni e confronti l'aspetto della commercializzazione, trattato da Danila Bragantini, la quale ha ricordato l'importanza di un'offerta omogenea e continuativa sul mercato, senza dimenticare i classici aspetti qualitativi e sanitari del prodotto stesso.

FreshPlaza ringrazia il dottor Loris Babbini, direttore AProCCC, per la fattiva collaborazione.