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Grandine grossa come biglie, provincia di Ravenna ancora flagellata

Non c'è pace per l'Emilia Romagna, in particolare per la provincia di Ravenna. In media, ogni due giorni, si verifica un temporale accompagnato da grandine. Ieri 4 giugno 2018 è toccato alle campagne attorno a Fusignano (paese famoso per aver dato i natali all'allenatore di calcio Arrigo Sacchi) e San Savino.

Cumuli di grandine a bordo strada, 4 giugno 2018 (Foto Condifesa Ravenna)

Come riportato da Condifesa Ravenna, la grandine è caduta violenta e con chicchi di grosse dimensioni. Non solo i frutteti e le colture erbacee hanno subito notevoli danni, ma addirittura anche le automobili sono risultate ammaccate.

Considerata la frequenza di questi eventi, sparsi in tutta Italia e ormai quasi da mettere in preventivo non più come eventi casuali ma consolidati dai cambiamenti climatici, è indispensabile una riflessione.

Nettarine tardive colpite dalla grandine (Foto Condifesa Ravenna)

Le produzioni frutticole devono essere protette da sistemi attivi quali reti e teli. Le assicurazioni non bastano più, al massimo possono essere una integrazione a questi sistemi. Le produzioni devono essere garantite e devono essere di elevata qualità. Il grandinato non dovrebbe neppure entrare in magazzino. L'Ocm e qualsiasi altro contributo deve essere finalizzato affinché le colture possano essere difese dalla grandine e dalle piogge eccessive.

Foto Condifesa Ravenna

Per gli agricoltori, queste protezioni dovrebbero essere gratuite o quasi, non solo perché si preserva il loro reddito, ma perché si garantisce la qualità al consumatore finale. E soprattutto si garantisce lavoro a centinaia di migliaia di addetti di tutto l'indotto. Proteggere il raccolto e renderlo di alta qualità è una funzione sociale. I costi non possono ricadere ancora una volta sulle spalle dei soli agricoltori.