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Il 22% della popolazione mondiale rischia di essere obesa nel 2045

I ricercatori riunitisi al Congresso europeo sull'obesità a Vienna hanno lanciato l'allarme: se la tendenza attuale sarà confermata, circa un quarto della popolazione mondiale sarà obesa nel 2045. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 13% degli adulti (11% degli uomini e il 15% donne) era obeso nel 2016: tale percentuale, rischia di salire al 22% nel 2045, secondo quanto emerso dalle proiezioni dei ricercatori danesi e britannici.

Inoltre, l'aumento dell'obesità sarà accompagnato da un aumento dei casi di diabete di tipo 2, che passeranno dal 9% della popolazione mondiale nel 2017 al 12% nel 2045: secondo gli esperti, per stabilizzare i casi di diabete di tipo 2 in tutto il mondo attorno al 10% nel 2045, il tasso di obesità dovrebbe essere ridotto al 10% della popolazione mondiale.

L'obesità è una malattia cronica determinata da un eccesso di massa grassa. Il parametro più semplice, e quindi più utilizzato, per definire il grado di obesità è l'Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) che si ricava dal rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e l'altezza in metri al quadrato.

L'obesità non è un problema estetico: fa ammalare e può uccidere. L'obesità è infatti associata a un aumentato rischio d'insorgenza di diverse patologie:

• metaboliche: ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete mellito, sindrome metabolica;

• vascolari: ictus cerebrali, infarto del miocardio;

• gastrointestinali; reflusso esofageo, colelitiasi, pancreatite, epatopatia;

• respiratorie apnee, insufficienze respiratorie;

• oncologiche: maggior incidenza di tumori (utero, prostata, colon, pancreas, rene, mammella in postmenopausa) e peggioramento della prognosi;

• osteoarticolari: osteoporosi, artrosi, iperuricemia, gotta;

• psicologiche: depressione, bassa autostima, problematiche relazionali.

A parità di BMI, i soggetti che accumulano grasso nell'addome e nella parte superiore del corpo, definita obesità androide o a "mela" e tipica degli uomini, presentano rischi maggiori di sviluppare le complicanze croniche e acute dell'obesità rispetto a coloro che localizzano il tessuto adiposo principalmente sulle cosce e sui fianchi, definita obesità ginoide o a "pera" (figura b) maggiormente riscontrata nelle donne. Nell'obesità addominale, infatti il grasso si espande tra i visceri, comprimendoli e ostacolando la loro normale e corretta funzionalità.
Data di pubblicazione: