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Flessione nella produzione di patate maltesi

Le patate maltesi, una delle colture destinate all'export più famose del paese, sta affrontando una crisi. Nel decennio tra il 2004 e il 2014, le esportazioni sono diminuite da 7.200 tonnellate ad appena 3.100. Un massiccio calo del 56%.

La superficie dedicata alla coltivazione delle patate maltesi è diminuita da 1.100 ettari nel 2004 a 700 ettari nel 2014. Durante lo stesso periodo il volume totale stimato di patate prodotte dagli agricoltori maltesi è diminuito da 22.783 a 12.559 ton, vale a dire un calo del 44%.

I dati dell'Ufficio statistico nazionale hanno mostrato che nei quattro anni successivi all'ingresso di Malta nell'Unione Europea, l'areale pataticolo è diminuito da 1.207 ettari nel 2003, ad appena 712 ettari nel 2007.

Allora i funzionari del governo avevano detto che il calo era una conseguenza diretta dei più elevati standard dell'UE per la protezione del consumatore che hanno evitato l'export di patate di bassa qualità. "Prima l'ingresso delle patate che non soddisfacevano gli standard richiesti era permesso. Lo smistamento che veniva fatto allora era superficiale".

Eppure, la flessione è chiaramente continuata anche negli anni successivi. Un commerciante ha riferito al sito web MaltaToday: "Coltivare patate è un lavoro difficile e molti agricoltori sentono che non ne vale la pena, considerando i costi elevati". 

La revisione della politica, tuttavia, mostra che è stato fatto molto poco negli anni scorsi per dare una spinta al settore. In realtà viene denunciata la mancanza di una chiara strategia volta al miglioramento del mercato d'esportazione.

Nonostante il potenziale di produzione delle patate, che possono essere coltivate quasi per tutto l'anno, per soddisfare il consumo domestico e turistico se ne importa un volume notevole. Nel 2014 a Malta si sono consumate 45.900 ton di patate, 19.000 delle quali (il 41,39%) sono state prodotte localmente e 27.000 ton (il 58,82%) erano d'importazione.
Data di pubblicazione: