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Brevetti e protezione piante: se ne parlerà al Salone del vivaismo

Con una produzione annua di 60 milioni di piante da frutto, 50 milioni di portinnesti e 330 milioni di piantine di fragola e piccoli frutti, un valore della produzione che supera i 600 milioni di euro e una quota export, in crescita, intorno al 50% del prodotto, il comparto italiano del vivaismo è uno dei migliori e più importanti al mondo. Un comparto centrale, quindi, al quale Macfrut, fiera della filiera dell'ortofrutta (8-10 maggio 2024), dedicherà uno specifico Salone, Plant Nursery Area (Sala padiglione A2, ad iscrizione obbligatoria).

Stefano Lugli coordinatore del Salone

"Al di là dei numeri, seppur ragguardevoli - spiega Stefano Lugli, coordinatore degli eventi del Salone - lo stato del vivaismo frutticolo nazionale nel panorama internazionale è testimoniato, da un lato, dall'elevato livello di qualità e di rispondenze genetiche e sanitarie che il settore è oggi in grado di offrire ai produttori e, dall'altro, dalle strette sinergie messe in atto con chi crea e diffonde innovazione varietale, cogliendo l'opportunità di divenire parte integrante, in molti casi attore principale, dei programmi internazionali rivolti all'innovazione genetica e, più in generale, alla programmazione delle filiere frutticole".

Queste tematiche saranno al centro di due tavole rotonde ospitate nel corso della fiera al Rimini Expo Centre. La prima "La filiera dell'innovazione varietale in frutticoltura: brevetti, forme di protezione e modelli di sviluppo commerciale" è organizzata da SOI e CIVI Italia, in programma venerdì 10 maggio alle ore 10. Le tematiche legate ai brevetti vegetali, alle forme di protezione e alle nuove tecnologie di breeding saranno oggetto della relazione introduttiva di Francesco Mattina, presidente del CPVO, l'ufficio comunitario delle varietà vegetali.

Le opportunità e le problematiche sui modelli di sviluppo e organizzazione della filiera varietale verranno affrontati con due casi di studio dedicati al comparto delle mele e a quello del kiwi con due doppi interventi, moderati da Daniele Bassi dell'Università di Milano, a cura di Walter Guerra, direttore del CS di Laimburg e Jurgen Braun, Ceo di Kiku Variety Managment, per il melo; Raffaele Testolin dell'Università di Udine e Ugo Palara, presidente di New Plant, per l'actinidia.

La seconda tavola rotonda pone l'attenzione su "QVI – La certificazione volontaria del vivaismo frutticolo italiano: strumento di promozione o freno per la qualificazione delle produzioni vivaistiche?" ed è in programma venerdì 10 maggio alle ore 12. A organizzarla è CIVI-Italia con il patrocinio della SOI.

Al centro del focus la QVI-Qualità vivaistica Italia. "QVI-Qualità vivaistica Italia - precisa Luigi Catalano, direttore di CIVI Italia - rappresenta il livello di certificazione volontaria del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto prodotte in Italia. Rappresenta il livello di garanzie più elevate che i vivaisti italiani posso offrire ai frutticoltori e proseguono quanto in passato era qualificato e noto come virus esente".

"Si tratta di un evento per informare, divulgare e riproporre alla filiera frutticola nazionale le innovazioni varietali e le loro garanzie - conclude Catalano - Le basi per il futuro del comparto nel segno della sostenibilità e competitività delle produzioni made in Italy".

Clicca qui per la locandina del convegno "La filiera dell'innovazione varietale in frutticoltura"

Clicca qui per la locandina del convegno "QVI – La certificazione volontaria del vivaismo frutticolo italiano"

Per maggiori informazioni:
Salone del vivaismo

Data di pubblicazione: