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Storico convegno alla presenza dei tre Consorzi IGP, insieme per la prima volta

Uva da tavola: chiara tendenza verso le varietà seedless

E' stata di entusiasmo e fiducia l'aria che si è respirata al convegno tenutosi a Canicattì, lo scorso 7 aprile, dal titolo "Uva da tavola, cambiamenti e sinergie". I relatori hanno approfondito le questioni più attuali per il comparto: la necessità di produrre uva di alta qualità, l'innovazione varietale in atto, l'aggregazione, il valore del prodotto a marchio IGP nel posizionamento a scaffale, l'armonizzazione tra mezzi di difesa e produzioni sostenibili.

I relatori

L'incontro, voluto e organizzato dall'Associazione Siciliana Uva da Tavola, presieduta da Vincenzo Di Piazza, ha visto per la prima volta in Italia, la copresenza dei tre Consorzi di uva da tavola IGP (Puglia, Mazzarrone e Canicattì) in un incontro pubblico di confronto e collaborazione.

Vincenzo Di Piazza a sx

"Lo scopo dell'evento - ha detto Di Piazza a margine dell'evento - era quello di provare ad affrontare i problemi del comparto in maniera sinergica, dalla produzione alla commercializzazione, con il coinvolgimento dei Consorzi IGP, del retail, dei soggetti che orientano le politiche agrarie su scala europea come il Gruppo di Contatto, ma anche con i promotori di una nuova visione del settore come la CUT. Coinvolgere i principali attori della filiera italiana si è rivelato un successo e ha riscosso l'apprezzamento di tutti gli operatori presenti".

Michele La Porta

Michele La Porta, presidente dell'IGP Puglia, ha messo in evidenza il fattore aggregativo del consorzio con il conseguente valore aggiunto in fase di commercializzazione del prodotto. L'impatto delle varietà senza semi è sempre più significativo e la Puglia segue la tendenza con produzioni che vogliono raccogliere questa sfida. E' in corso una modifica del disciplinare del Consorzio che permetterà di inserire le uve seedless tra le produzioni a marchio. "Quel che deve preoccupare è che, nel carrello della spesa, l'ortofrutta non eccelle e affoga tra le commodity. Negli ultimi 10 anni, inoltre, i consumi domestici in Italia hanno perso il 25%, riducendosi a 6 milioni di ton e continuano a flettere perché gli under 30 non mangiano frutta e verdura", ha detto l'esperto.

Gianni Raniolo

Gianni Raniolo, presidente del Consorzio di Mazzarrone IGP, ha chiarito come il territorio di sua pertinenza si stia muovendo, anch'esso, nella direzione di un cambiamento varietale verso le apirene, pur preservando le uve tradizionali che però non possono più prescindere da standard qualitativi che devono migliorare. "Bisogna seguire le tendenze del consumo per stare al passo con i tempi - ha detto Raniolo - Mantenere a tutti i costi logiche tradizionaliste può rivelarsi un boomerang".

Marsello Lo Sardo

Il presidente dell'IGP di Canicattì, Marsello Lo Sardo, ha evidenziato che, nonostante sia stato eletto appena a giugno 2023, il Consorzio ha avuto un accelerazione nell'attività di promozione del prodotto, con diverse iniziative consumer-oriented locali e in Lombardia, ma anche con una presenza a eventi business come Fruit Logistica. A coadiuvarlo c'era Giovanni Giglia, vicepresidente del Consorzio, il quale ha annunciato una modifica radicale allo statuto, che permetterà di accedere a importanti fondi pubblici fin qui preclusi.

Giovanni Giglia

La seconda parte del convegno, moderato dal giornalista Gaetano Piccione, ha visto gli interventi programmati che sono iniziati con Salvatore Novello, componente del Gruppo di Contatto Uva, il quale ha evidenziato come le tendenze registrate nell'ultimo incontro tra Portogallo, Spagna, Francia e Italia non si concentrino sulla questione "seedless sì, o seedless no".

"Il distinguo nel consumo, ferma restando l'inevitabile crescita delle senza semi - ha detto l'esperto - si orienta sempre più verso una segmentazione del prodotto che ai primi posti contempla gusto, forma e colore dell'acino. E se la Spagna ha raddoppiato le superfici destinate a uva da mensa in pochissimi anni, passando da 7.000 a 14.000 ettari circa, l'Italia negli ultimi 20 anni ha perso un terzo delle estensioni, passando da 60.000 a 40.000 ettari. Conforta la prospettiva che la tendenza verso le cultivar apirene possa far recuperare in parte le superfici, grazie a un know how nella viticoltura che è molto radicato, in Italia, come probabilmente da nessun'altra parte".

Salvatore Novello

È stato poi il turno di Salvatore Ventura, buyer dell'insegna Conad, il quale ha rilevato la difficoltà di assecondare proposte commerciali da aziende non strutturate. "Aggregatevi in qualsiasi forma, in cooperativa, in OP, in AOP, ai Consorzi IGP - ha sollecitato Ventura, rivolgendosi ai produttori in sala - La distribuzione organizzata ha bisogno di interlocutori che garantiscano forniture di qualità e continuative, perché il pericolo più grande per noi sono le rotture di stock. Il fattore qualitativo, nel rispetto dei disciplinari sull'impiego dei fitofarmaci, è determinante, e in questo le produzioni siciliane e pugliesi sono ormai consolidate, con residui spesso inferiori di oltre il 50% rispetto ai dettami di legge, ma c'è ancora tanto da fare".

Salvatore Ventura

L'intervento di Maria Elena Porto, Customer Technical Specialist South Italy di Corteva Agriscience, ha posto in evidenza l'asset della multinazionale nella difesa e nutrizione, che però è anche impegnata in soluzioni tecnologiche avanzate. "Ci avvaliamo di dati satellitari per vigilare sulla salute delle coltivazioni in campo - ha detto la manager - La nostra attività si basa, tra le altre cose, sullo studio in campo, mediante l'analisi fogliare e del suolo". Corteva è stato lo sponsor ufficiale dell'evento.

Maria Elena Porto

Al posto di Massimiliano del Core, presidente CUT, impossibilitato a partecipare, ha relazionato Michele La Porta, descrivendo la storia del sodalizio e fornendo preziosi numeri sulla produzione, a partire dai risultati dell'elaborazione dei dati catastali dell'uva da tavola italiana. "Emerge come le uve con semi siano ancora preponderanti nei vigneti più vecchi - ha spiegato l'esperto - È netta la diversità se si confronta l'età media degli impianti delle cultivar con semi (15,2 anni a livello generale) rispetto alle superfici coltivate con uve seedless (7,1 anni a livello complessivo)".

Fonte: CUT

"Nel confronto tra Puglia e Sicilia, la superficie di biologico in Puglia è più rappresentativa, sul totale, rispetto a quella siciliana - ha detto ancora La Porta - In Puglia prevalgono le cultivar rosse e nere rispetto alla Sicilia; in entrambe le regioni rimane nettamente maggioritaria la quota delle uve bianche, dovuta alla diffusione delle varietà Italia e Victoria (in particolar modo in Sicilia) e di Autumn Crisp e Regal Seedless (soprattutto in Puglia)".

L'evento è stato anche occasione per la presentazione di una grande novità nel panorama europeo dell'uva da tavola: la LUV, ovvero della nuova manifestazione fieristica specifica per il comparto che si terrà a Bari il 22, 23 e 24 ottobre 2024.

"Una manifestazione che tratterà la referenza uva sotto tutti i suoi aspetti - ha annunciato Mirko Sgaramella, manager del nuovo soggetto fieristico - Gli espositori e visitatori avranno modo di confrontarsi sulle sfide del comparto, dalla programmazione al post raccolta, attingendo a dati e stimoli che provengono dai mercati".

Mirko Sgaramella

Un ringraziamento doveroso da parte dell'organizzazione del convegno va al Comune di Canicatti, al Sindaco Vincenzo Corbo e agli assessori Vincenzo Sciabica e Giuseppe Corsello, oltre che allo sponsor Corteva.