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Ma la Grande distribuzione registra un fatturato da record

I norvegesi mangiano meno ortofrutta

In Norvegia, nonostante il fatturato delle vendite di frutta e verdura fresca nei punti vendita della Gdo abbia raggiunto cifre record, il consumo di questi prodotti è in diminuzione a causa dei prezzi più alti, dovuti all'inflazione. Secondo gli esperti dell'Ufficio per la frutta e verdura (OFG) del Paese, i costi di spedizione e dei mezzi tecnici nelle nazioni di approvvigionamento e a livello nazionale sono determinanti in questo calo dei consumi.

Secondo le statistiche sull'ortofrutta pubblicate da OFG, dal 2022 al 2023 il volume di consumo di frutta fresca, piccoli frutti e verdure fresche è diminuito del 4,5%. Nel 2023, i supermercati norvegesi hanno registrato un fatturato record per l'ortofrutta fresca, pari a 24 miliardi di corone (circa 2,2 miliardi di dollari), ovvero un incremento del 10,4% rispetto al 2022. Nonostante questo aumento, i consumatori norvegesi hanno mangiato meno frutta e verdura, per via dell'aumento dell'inflazione su questi beni, superiore al 15%.

"Uno dei motivi per cui il volume è in calo è l'aumento dei prezzi dell'ortofrutta. Inoltre, in tempi economicamente difficili, i consumatori optano per alternative più economiche di frutta e verdura. Nel 2023, i piccoli frutti hanno registrato una performance particolarmente negativa. Il prezzo al consumo dei piccoli frutti è aumentato del 16,4%, mentre il fatturato è diminuito del 4,8%. È evidente che attualmente nei negozi vengono venduti meno piccoli frutti rispetto a un anno fa", afferma il responsabile analisi dei dati dell'OFS, Tore Angelsen.

Angelsen spiega che l'aumento dei prezzi ortofrutticoli è dovuto all'indebolimento della Corona svedese e ai maggiori costi di spedizione e di energia elettrica. Le difficili condizioni meteo in Europa e Norvegia nel corso dell'anno hanno avuto un impatto significativo sulla produzione, e quindi sulla fornitura, rappresentando un altro fattore chiave nel rincaro dei prezzi.

"La flessione dei volumi conferma lo sviluppo negativo che abbiamo osservato anche nel nostro sondaggio sui consumatori '5 a day Europe', pubblicato nell'autunno 2023. Il sondaggio ha mostrato che i norvegesi mangiano in media 2,9 unità di ortofrutta al giorno rispetto alla quantità raccomandata di 5 unità al giorno. Gran parte di questo calo è dovuto all'aumento dei costi", afferma Iselin Bogstrand Sagen, consulente nutrizionale dell'OFG.

Bogstrand Sagen ritiene che tale sviluppo sia preoccupante per la salute pubblica e che colpisca coloro che hanno meno risorse economiche, l'anello debole della società. "Anche se assistiamo a un cambiamento nelle scelte dei consumatori, che optano per alternative più accessibili, è preoccupante che sempre più persone si vedano costrette a mangiare meno frutta e verdura perché è troppo costosa. Lo sviluppo degli ultimi due anni è molto preoccupante e influisce negativamente sulla salute della popolazione", sostiene la consulente nutrizionale.

Le arance sono popolari durante il periodo pasquale
La Norvegia importa arance tutto l'anno e, secondo le statistiche 2023 dell'OFG su frutta e verdura, il Paese ha importato un totale di 32.382 tonnellate di prodotto. Per un norvegese si tratta di una media di circa 30 arance, ovvero poco più di sei chilogrammi all'anno. Molti di questi agrumi si mangiano a Pasqua.

"Molte persone associano il consumo di arance alla Pasqua perché in passato tali agrumi arrivavano in Norvegia solo durante i mesi invernali, e nel periodo pasquale erano particolarmente buone. Ora abbiamo accesso ad arance fresche e di alta qualità tutto l'anno", afferma Bogstrand Sagen. La Spagna è il principale fornitore della Norvegia.

La quota norvegese è in aumento
Le statistiche del 2023 su frutta e verdura mostrano dall'altra parte un aumento della quota norvegese, che passa dal 51% del 2022 al 54% del 2023 per la verdura fresca norvegese.

La quota norvegese di cetrioli raggiunge ora l'81%, mentre quella dei pomodori si aggira intorno al 42%. Nel complesso, il volume delle mele è diminuito in modo significativo negli ultimi anni e ciò è dovuto principalmente a un calo del volume di mele importate. I dati del 2023 relativi alla produzione locale di frutta sono di 3.704 ton di fragole, 671 ton di lamponi, 486 ton di pere, 1.192 ton di susine, 553 ton di ciliegie/amarene e 139.672 ton di ortaggi.

"D'altra parte, vediamo che le vendite di mele norvegesi sono risultate più stabili, anche se da un anno all'altro si verificano delle variazioni stagionali. Un sondaggio condotto a febbraio 2023 mostra che le mele invernali norvegesi sono state molto apprezzate dai consumatori", conclude Angelsen.

Per maggiori informazioni:
Tore Angelsen
Norwegian Fruit and Vegetable Marketing Board
+47 47 5 1787
tore.angelsen@frukt.no
www.frukt.no

Data di pubblicazione: