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Il settore delle albicocche ungheresi punta alla ripresa produttiva nella stagione 2024

In Ungheria, l'aspettativa è di raggiungere un raccolto di albicocche nella norma per la prima volta da oltre tre anni, grazie a un clima primaverile più mite e un numero inferiore di giorni con temperature sotto lo zero. "Se il clima caldo persisterà per il resto della primavera, il settore delle albicocche potrebbe registrare una certa ripresa, dopo tre anni difficili, dovuti al gelo e ai disastri che hanno colpito fino al 30% della produzione", afferma Máté Tömösváry, della cooperativa Balaton-ker-Tész.

"Le albicocche hanno un bell'aspetto. Negli ultimi anni abbiamo avuto alcuni danni da gelo durante l'inverno. Ogni anno, il periodo tra dicembre e gennaio era caratterizzato da temperature leggermente più miti, seguite da un periodo di freddo intenso tra febbraio e marzo. Con l'arrivo della primavera avevamo già registrato danni su circa il 20-30% della produzione. Ogni anno avevamo circa 10-11 giorni di gelate. Quest'anno il numero di giorni di gelo è stato significativamente inferiore: solo tre di temperature sotto lo zero. La possibilità che si verifichino gelate primaverili nelle prossime settimane è molto bassa. La speranza è di avere finalmente una stagione normale", sostiene fiducioso Tömösváry.

Stagione dopo stagione, gli effetti dei danni da gelo hanno iniziato a pesare sul reddito dei produttori, secondo Tömösváry. "In questo momento il clima ci favorisce. Gli ultimi tre anni non sono stati positivi in Ungheria. Tuttavia, in questi ultimi tre giorni, il gelo ha già causato importanti danni ai frutteti di albicocche del centro e del nord del Paese. Nella nostra area, vicino al Lago Balaton, la situazione è normale quest'anno. Nonostante non siamo i maggiori produttori, a causa dei danni subiti in altre zone, il nostro territorio diventa più rilevante. Gli agricoltori hanno deciso di coltivare frutta diversi anni fa".

Tömösváry spera di iniziare la raccolta delle albicocche ungheresi alla fine del prossimo mese. "Speriamo di poter iniziare la raccolta con le varietà precoci alla fine di maggio. Esportiamo in Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e Slovacchia, oltre ai principali Paesi dell'Ue. Se la produzione sarà abbondante, estenderemo le esportazioni anche in altre aree, come la Lituania. Se quest'anno non incontreremo ostacoli, il mercato ungherese potrebbe rivelarsi promettente. Diversi acquirenti hanno già manifestato interesse. I mercati d'esportazione sono pronti ogni anno ad accogliere la nostra produzione. Ci auguriamo di poter toccare quota 3.500 tonnellate quest'anno, replicando il successo ottenuto due anni fa".

La produzione nazionale ungherese supera le 10.000 tonnellate. Balaton-ker-Tész raccoglie ed esporta anche da 500 a 800 tonnellate di ciliegie, e 1.500 tonnellate fra susine e amarene. Secondo Tömösváry, il ritorno a volumi più elevati di albicocche non è necessariamente negativo. "Avere un'elevata produzione di albicocche non implica necessariamente prezzi inferiori. Saranno i primi giorni di commercializzazione a determinare il livello delle quotazioni. Lavoriamo per ottenere una quota maggiore di mercato, al fine di accrescere la nostra importanza per produttori e fornitori", conclude Tömösváry.

Per maggiori informazioni:
Máté Tömösváry
Balaton-ker-Tész Co-operative
+36 20 422 7200
balatonkertesz@gmail.com

Data di pubblicazione: