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Fondazione Edmund Mach

Frutticoltura: il punto su irrigazione, scopazzi e impatto del cambiamento climatico

La 27a giornata tecnica si è svolta ieri 21 febbraio a Cles (provincia di Trento) presso l'Auditorium del Polo scolastico, alla presenza di oltre 150 frutticoltori e circa 200 spettatori in diretta streaming.

L'incontro è stato organizzato dal Centro Trasferimento Tecnologico in collaborazione con Melinda, La Trentina e APOT.

Al centro dell'incontro, rivolto a frutticoltori, tecnici e rappresentanti del settore, l'impatto del cambiamento climatico nei sistemi agro-forestali alpini, gli strumenti per la corretta gestione dell'irrigazione del melo, gli scopazzi del melo con il monitoraggio e le azioni per la riduzione dell'inoculo, il quadro normativo sulla difesa fitosanitaria, i cambiamenti climatici e le ricadute sulla produttività di Renetta Canada e Gala.

"Questa giornata rappresenta un momento fondamentale del nostro impegno verso il mondo frutticolo - ha evidenziato in apertura il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri - La nostra missione statutaria ci impegna fortemente in attività di formazione, sperimentazione e ricerca e questo incontro tecnico è un'importante opportunità per confermare e rafforzare questo impegno".

L'incontro è stato moderato dal referente del settore tecnico frutticolo Matteo de Concini e ha previsto il saluto di Chiara Pelloso dell'Ufficio fitosanitario della PAT. Sono intervenuti Stefano Corradini, Fabio Zottele, Andrea Branz, Cristiano Zorzi, Deborah Gabardi del Centro Trasferimento Tecnologico.

L'impatto del cambiamento climatico nei sistemi agro-forestali alpini
Il clima, soprattutto sulle Alpi, sta cambiando molto velocemente. Negli ultimi 40 anni la temperatura media in Trentino si è alzata di 1,8°C, con valori superiori nelle zone collinari.

L'aumento di temperatura pone nuove problematiche anche all'agricoltura determinando l'anticipo vegetativo e di conseguenza una maggiore sensibilità alle gelate primaverili. Inverni miti e temperature più calde favoriscono la riproduzione degli insetti dannosi e ne riducono la normale mortalità invernale, creando condizioni favorevoli per le specie aliene come la cimice asiatica o la Drosophila suzukii.

L'intervento di Chiara Pelloso dell'Ufficio fitosanitario della PAT

Sta cambiando la tipologia e l'intensità dei singoli eventi piovosi che sono sempre più sottoforma di rovesci o scrosci. Per un territorio montano come il Trentino questo tipo di eventi riduce la reale quantità d'acqua assorbita dal terreno e favorisce smottamenti e allagamenti. Gli scenari futuri dimostrano l'accentuarsi di questi fenomeni in particolare con la riduzione di circa il 10% delle precipitazioni estive e un aumento del 10-15% di quelle invernali ma con minori accumuli nevosi.

Esigenze idriche e strumenti per la corretta gestione dell'irrigazione
Per affrontare la transizione verso una irrigazione di precisione esistono diversi strumenti. In primo luogo, si può fare affidamento alle misure provenienti dalla rete agrometeorologica. Inoltre, la rete di sensori di umidità del suolo consente di monitorare in tempo reale l'umidità del terreno e sviluppare modelli fisici e matematici per conoscere i fabbisogni irrigui delle piante da frutto.

Grazie a questi strumenti, si può ottimizzare la gestione dell'acqua seguendo l'andamento meteorologico stagionale in un'ottica di irrigazione di precisione. Questo è anche l'obiettivo del progetto IRRITRE, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento e in cui FEM è partner assieme a FBK e a Trentino Digitale. Il progetto, partito nell'estate 2023 e tutt'ora in corso, si concentrerà inizialmente su tre consorzi pilota rappresentanti le colture più significative del panorama trentino (Tres per il melo, Roverè della Luna per la vite, Varone per l'ulivo), con la prospettiva futura di estendere il servizio ad altre zone della provincia.

Scopazzi del melo: monitoraggio e azioni per la riduzione dell'inoculo
Dal monitoraggio statistico, effettuato dai tecnici della FEM, si evidenzia un aggravamento della presenza di piante sintomatiche in alcune aree del Trentino (Trento Nord) e una presenza stabile, ma elevata, nella Valle del Sarca e nella Valli di Non e di Sole. Il valore medio di piante sintomatiche nelle Valli del Noce è del 1,22% che corrisponde a circa 45 piante per ettaro.

Scopazzi del melo: sintomi autunnali

Negli ultimi anni, per ridurre la pressione della malattia ed incentivare le azioni di estirpo l'Associazione dei Produttori Apot ha promosso l'attività di controllo dei frutteti iniziato già dal 2016, arrivando quest'anno a controllare circa 750 ha. Anche il Servizio Fitosanitario PAT ha operato sul territorio per stimolare le aziende all'eliminazione delle piante colpite da scopazzi e all'estirpo dei frutteti incolti.

I tecnici evidenziano che in primavera è possibile identificare con facilità le piante malate, che se estirpate permettono di ridurre in maniera significativa le fonti di conservazione e diffusione della malattia.

Difesa fitosanitaria: quadro normativo e prospettive nel breve periodo
La Direttiva 2009/128/CE e il Regolamento (CE) n.1107/2009 sono i pilastri su cui si basa la difesa fitosanitaria. L'UE, con la PAC 2023-2027 e con il Green Deal, ha previsto nuove strategie per raggiungere l'obiettivo della riduzione dell'impatto delle attività umane. Una di queste è la strategia Farm to Fork che prevede un percorso di progressiva riduzione dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari. Queste limitazioni comporteranno maggiori difficoltà nell'impostare le strategie di contenimento degli insetti e dei patogeni: agricoltori, tecnici e sperimentatori saranno impegnati nel trovare soluzioni alternative, sostenibili ed efficaci. Dall'altro lato gli stessi cambiamenti climatici mettono a dura prova l'agricoltura anche per via dell'introduzione di nuovi patogeni e parassiti alieni che possono causare danni ingenti alle coltivazioni.

Cambiamenti climatici e ricadute sulla produttività di Renetta Canada e Gala
Renetta Canada e Gala sono due varietà che hanno mostrato ricadute negative a livello qualiquantitativo derivanti anche dalle mutate condizioni climatiche. In particolare, negli ultimi anni queste ed altre varietà hanno evidenziato problematiche legate ad una sempre maggiore alternanza produttiva e alla colorazione dei frutti. Nella relazione sono state fornite indicazioni agronomiche e altri spunti concreti per cercare di migliorare la produttività e la qualità di una varietà storica delle Valli del Noce, la Renetta Canada, e di una delle varietà più diffuse nei territori del fondovalle, la Gala.

Data di pubblicazione: