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A rivelarlo uno studio italiano

Benefici antipertensivi dell'estratto da scarti di melagrana

In uno studio innovativo di ricercatori italiani, pubblicato su Nutrients, è stata impiegata una tecnica di estrazione innovativa nota come cavitazione idrodinamica per ricavare estratti dai componenti non commestibili delle melagrane, come bucce e semi, tipicamente scartati durante la spremitura. Questo metodo sostenibile ha mostrato il potenziale di questi sottoprodotti nel combattere l'ipertensione, come dimostrato in modelli nei ratti. Le melagrane, ricche di polifenoli e altri composti bioattivi, sono da tempo riconosciute per i loro benefici per la salute. Tuttavia, ora l'attenzione si è spostata sull'utilizzo degli scarti del frutto per applicazioni nutraceutiche.

Lo studio ha confrontato l'efficacia degli estratti del frutto intero e delle sue parti non commestibili nel ridurre i rischi cardiovascolari. L'estratto dei sottoprodotti di scarto ha mostrato proprietà antipertensive simili a quelle dell'estratto del frutto intero. Ciò include l'inibizione dell'aumento della pressione arteriosa sistolica in modo efficace, come il farmaco per l'ipertensione Captopril, e la dimostrazione di significativi effetti antifibrotici e antinfiammatori. Anche la bioaccessibilità di questi estratti attraverso la via gastrointestinale è risultata elevata, nonostante l'assenza di alcuni metaboliti nel flusso sanguigno, attribuita a fattori metabolici e pre-sistemici.

Questa ricerca sottolinea il duplice vantaggio dell'estrazione con cavitazione idrodinamica dagli scarti delle melagrane, ovvero offrire una soluzione sostenibile ai sottoprodotti dell'industria alimentare ed evidenziare il loro potenziale nello sviluppo di nutraceutici antipertensivi. Questi risultati aprono la strada a ulteriori esplorazioni sull'uso medicinale delle parti non commestibili delle melagrane, contribuendo alla lotta contro le malattie cardiovascolari.

Fonte: news-medical.net

Data di pubblicazione: