La Federazione delle Camere saudite (FSC) ha confermato che la crisi della catena di fornitura delle cipolle a livello mondiale, e la conseguente impennata dei prezzi, è un problema globale, non esclusivo dell'Arabia Saudita. Il mercato del Regno non è a rischio di carenza di cipolle, dato che nel 2023 ne ha consumate 702mila tonnellate, con una produzione locale di circa 365mila ton, pari al 52%. Il deficit rimanente è stato coperto dalle importazioni. L'FSC ha osservato che l'aumento del prezzo globale della cipolla ha interrotto le catene di fornitura e ridotto i livelli di produzione nei Paesi esportatori, portando a una diminuzione delle importazioni di cipolle dell'Arabia Saudita.
L'FSC sta collaborando con le autorità competenti per garantire un'adeguata fornitura di cipolle e promuoverne la coltivazione. Inoltre, monitora i contratti con i fornitori e cerca di importare da diversi Paesi per soddisfare la domanda locale. L'FSC ha sottolineato l'impegno del Food Commodity Abundance Committee nello studio di quale impatto avrebbe un divieto di esportazione delle cipolle della durata di tre mesi da parte di un Paese esportatore.
A ottobre 2023, le autorità saudite hanno incoraggiato gli importatori di cipolle e gli agricoltori locali a diversificare le fonti di fornitura. L'FSC prevede prezzi e disponibilità di cipolle stabili a febbraio, in coincidenza con la stagione del raccolto locale. L'Autorità Generale di Statistica ha riportato un rapporto di autosufficienza del 44% per le cipolle nel 2022, indicando un significativo aumento della produzione locale.
Fonte: saudigazette.com.sa