Gli esportatori greci di pesche sono stati i piu' colpiti dall'embargo russo
In Grecia, il settore frutticolo è stato il più colpito, soprattutto i produttori di pesche. Secondo gli esportatori ortofrutticoli greci, per il settore la perdita totale ammonta a circa 450 milioni di euro.
Da parte sua, il presidente del Consorzio delle cooperative dei produttori della prefettura di Imathia, Christos Giannakakis, ha riferito ad AgroTypos: "Prima dell'imposizione dell'embargo, il paese esportava in media 42.000 tonnellate di pesche in Russia. Il prezzo medio al produttore era di 1 euro/kg". Ciò comporta che in questi anni di embargo (2014-2017) sul mercato russo non sono state esportate 168mila ton di pesche, con una perdita per i produttori di 168 milioni di euro.
A livello UE, il maggior calo in volumi di esportazione è stato riportato da Cipro (-34,5%; -20 milioni di euro), mentre la riduzione più drastica di fatturato è stata registrata dalla Germania, con un calo nel valore delle esportazioni pari a 11,1 miliardi di euro tra il 2014 e il 2016 (-13,4%), rappresentando più di un terzo delle perdite complessive dell'UE.
Come riportato dall'indagine, fino al 40% della riduzione totale nelle esportazioni UE verso la Russia è stata collegata alle sanzioni imposte a Mosca. Tra il 2009 e il 2013 è stato registrato un incremento medio nelle esportazione in Russia del 23,5% all'anno.
Nel 2013 il valore delle esportazioni UE in Russia ammontava a 120 milioni di euro e nel 2016 la cifra è scesa a 72 miliardi di euro, con la Russia al quarto posto come partner commerciale più importante extra-UE.
L'indagine ha scoperto che le sanzioni hanno avuto un impatto soprattutto sulle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari dall'UE alla Russia, con una riduzione del volume del 22,5% tra il 2014 e il 2016.