Cimice asiatica in Emilia Romagna: a breve il bando per le reti
Stefano Caruso, del Servizio fitosanitario di Modena, sta seguendo con attenzione la presenza della cimice nel territorio (cfr. FreshPlaza del 27/07/2017). "Forse quest'anno, grazie alle temperature elevate estive, e a quelle basse invernali, si è avuta una proliferazione dell'insetto meno massiccia", afferma Caruso. "Stiamo riscontrando qualche danno su pere Abate, così come abbiamo visto danni su William. Agli agricoltori suggeriamo diversi metodi di lotta, fra i quali l'uso delle reti anti-insetto".
Luca Molinari, tecnico del Consorzio Agrario Adriatico, sottolinea che "nel cesenate un'azienda ha avuto su pesco un danno del 50%. Ma si è trattato di un caso isolato, dovuto a una proliferazione vicino a un campo di fragole quasi abbandonato. Però in altre aziende abbiamo visto danni del 10-20% a causa dell'insetto".
Ieri mattina, 5 settembre 2017, abbiamo scattato la foto qui sopra in un pescheto a Faenza (Ravenna). Si tratta di una forma giovanile e l'agricoltore ha precisato che ogni tanto vede qualche cimice, ma i danni fino ad oggi sono quasi trascurabili.
Molinari non è ottimista. "Temo che entro due o tre anni anche in Romagna si possa avere la diffusione che si è avuta in Emilia. Di certo ora abbiamo più conoscenze e qualche arma di prevenzione per cercare di limitarne la diffusione. Per tutti i nuovi impianti suggeriamo di predisporre la protezione totale con le reti, mentre per i vecchi impianti dotati di antigrandine (cfr. FreshPlaza del 6/03/2017) consigliamo di chiudere i laterali e le testate".
Sul fronte lotta, Caruso ricorda che occorre intervenire chimicamente sui bordi degli impianti, nelle zone incolte e fare attenzione ai punti di svernamento. Anche le reti stesse e i cappucci dei pali possono rappresentare un punto di accumulo delle cimici adulte.