Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Il governo belga in difesa delle patate fritte

Sul banco degli imputati c'è l'acrilammide, elemento cancerogeno che sarebbe prodotto, secondo gli studi, dal processo di doppia frittura, tipico delle patatine fritte belghe, ma che è anche il segreto della loro bontà.



Una cottura che per il Belgio, primo esportatore al mondo di "frites" o "french fries" che dir si voglia, è "irrinunciabile". A scriverlo è stato il ministro del turismo, il fiammingo Ben Weyts, in una battagliera lettera al commissario europeo per la Sicurezza alimentare, Vytenis Adriukaitis.

Nella lettera, Weyts si qualifica come un "sostenitore della lotta all'acrilammide", ma rivendica il diritto dei gourmet del suo Paese a cuocere le patatine come da tradizione. E questo nonostante diversi studi abbiano evidenziato il legame tra quel tipo di cottura e la produzione della sostanza cancerogena nel mirino dell'Ue.

Lo stesso fronte ecologista belga, con il deputato Bart Stae, ha criticato la scelta del governo, sostenendo che "mette in pericolo la lotta contro il cancro".
Data di pubblicazione: