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La cipolla siciliana dimenticata che attira gli interessi da oltreoceano

La Cipolla Paglina di Castrofilippo (AG), piccolo centro dell'entroterra siciliano in cui risiedono poco più di tremila abitanti, da prodotto a grave rischio di estinzione diventa prelibatezza di nicchia e attira estimatori persino dal lontano Canada.


Un tipico campo coltivato a Cipolla Paglina di Castrofilippo.

Nei giorni scorsi, infatti, grazie alla sapiente opera dell'Associazione Produttori di Cipolla Paglina, un gruppo di turisti canadesi (foto sotto) ha visitato la cittadina siciliana per ripercorrere le antiche tradizioni contadine, scoprendo questa rara varietà di cipolla: dal raccolto alla preparazione in cucina. Fondamentale il coinvolgimento della locale Osteria del Cacciatore che ha guidato tra i fornelli la comitiva canadese, nella preparazione di piatti a base di cipolla.


I turisti provenienti dal lontano Canada, ripercorrendo le tradizioni contadine locali; hanno fatto l'esperienza di raccogliere la cipolla a mano.

Il marketing
Il dato che è emerso non attiene però solo al momento folkloristico, ma anche al paziente lavoro di questa Associazione che ha salvato un prodotto antichissimo dall'estinzione, creandone un'economia tra produzione, trasformazione e commercializzazione.

Una rivitalizzazione che ha quasi dell'eroico se si pensa alle caratteristiche di questo prodotto che, come vedremo, per resa e shelf-life non è mai stato commercialmente appetibile.


Un momento durante la preparazione di piatti a base di cipolla.

Eppure, anche attraverso questi eventi che non hanno nulla da invidiare alle più sofisticate operazioni di marketing, è possibile fare strategia commerciale.

L'Associazione di Produttori
L'Associazione Produttori Cipolla Paglina di Castrofilippo nasce dalla collaborazione di quattro produttori agricoli, con l'adesione delle rispettive aziende a un'idea comune: valorizzare, accrescere e divulgare la passione per la Cipolla Paglina e il suo territorio in tutte le sue espressioni.

"Abbiamo sempre nutrito grande fiducia nelle potenzialità di questo ortaggio, ecotipo locale, frutto di una coltivazione centenaria sul nostro territorio - dice Giuseppe Lo Brutto, uno dei produttori - ma soprattutto, abbiamo creduto nell'importanza della sua salvaguardia, per evitare anche il rischio di un inesorabile abbandono della coltivazione e della conseguente perdita del suo contributo alla biodiversità".

La videointervista


La Cipolla Paglina
Il bulbo ha forma discoidale di media-grossa pezzatura, il cui peso medio è di 500 gr, ma può arrivare sino a 700-800 gr, anche se non sono rari i casi di cipolle dal peso superiore al kg. La Paglina presenta una polpa bianca con sfumature di colore verso il giallo paglino, da cui prende il nome. Al palato risulta molto dolce e ha una grande versatilità in cucina, dove contribuisce ad arricchire i più fantasiosi piatti della cucina locale e internazionale.


Un altro campo di Paglina. Si tratta sempre di appezzamenti di dimensioni modesti, lavorati esclusivamente a mano.


Questo bulbo fornisce i migliori risultati su terreni di medio impasto, con buona componente argillosa, scuri e ben drenati: non ama i terreni calcarei. La resa varia da 20 a 30 tonnellate per ettaro ed è coltivata su appezzamenti relativamente piccoli, visto che viene lavorata esclusivamente a mano. Cionondimeno si producono 80 tonnellate annue, delle quali 5 sono destinate alla trasformazione. Attualmente viene commercializzata nei mercati locali, all'ingrosso e attraverso i canali Horeca regionali e nazionali. Sono in attesa di essere concretizzati alcuni contatti che vedono la Paglina protagonista come prodotto di nicchia dell'e-commerce nazionale ed internazionale.



La Cipolla Paglina ha una stagionalità che va dall'inizio della primavera con i cipollotti, all'autunno inoltrato. Le caratteristiche principali di questa cipolla sono il gradevole aroma e la dolcezza, oltre alla grande digeribilità e alle apprezzabili proprietà organolettiche, a discapito della conservabilità che si riduce a non più di tre mesi. Per il resto dell'anno i produttori riuniti in associazione hanno pensato di proporre due prodotti lavorati che esaltano ed evidenziano le peculiarità di questo prodotto: la confettura che prende spunto e approfitta della naturale dolcezza della cipolla Paglina e la salsa, sapientemente aromatizzata, che può essere il perfetto complemento di innumerevoli pietanze.

Il riconoscimento
Dallo scorso anno il prodotto è divenuto Presidio Slow Food® e, nel rispetto del rigido protocollo che lo contraddistingue, viene esclusivamente coltivata secondo le antiche tradizioni, dalla semina al trapianto, dal controllo manuale delle malerbe mediante zappettatura alla raccolta. Ogni fase della lavorazione viene svolta manualmente e senza l'impiego di concimi e antiparassitari di sintesi. Nei vasetti commercializzati non si troveranno altri che ingredienti di origine naturale: la farina di semi di carrube funge da addensante, lo zucchero, il vino bianco, l'aceto e il succo di limone sono i soli conservanti presenti.

Con l'aggregazione dei produttori, peraltro sostenuta dalle Autorità locali, e con l'arrivo del Presidio, si è scongiurato che questo 'Buono, Giusto e Pulito ' venisse abbandonato, trascurandone il potenziale.

Alla Cipolla Paglina, vale la pena rimarcare, è legata la Storia, gli usi e le tradizioni di una comunità che ne ha fatto un icona identitaria e, che dalla semina alla raccolta, segue rituali ben precisi: dall'estirpazione alla preparazione preliminare per il trapianto, nelle fredde sere invernali, al trapianto vero e proprio, i riti si ripeteranno di anno in anno, di generazione in generazione.

Contatti:
L'Associazione Produttori
Cipolla Paglina di Castrofilippo

Via Mar. Ciccarelli, 9
92020 Castrofilippo (Ag) - ITALY
Tel.: (+39) 3922137730
Email: info@cipollapaglina.com
Web: www.cipollapaglina.com