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Dalla Spagna, richieste di controlli fitosanitari piu' severi

Asociafruit, l'associazione delle imprese orticole con base a Siviglia che raggruppa molte delle compagnie di agrumi dell'Andalusia, dichiara che la Commissione europea starebbe ignorando i coltivatori di agrumi per salvare gli interessi di alcune lobby europee. Gli imprenditori di arance andalusi, insieme a quelli valenziani, chiedono a Bruxelles maggiori controlli sui prodotti di importazione, specialmente per quelli del Sudafrica.

Il Sudafrica è, dopo la Spagna, il secondo paese al mondo per importazione di agrumi freschi, con arance che entrano in diversi paesi della UE costi assai inferiori, nonostante l'enorme distanza coperta. I motivi principali sono da ricercarsi nei costi più bassi della manodopera, generati da imprese più grandi e moderne, e nelle progressive riduzioni delle tariffe imposte dalle autorità europee. I dazi infatti sono destinati a sparire nei prossimi nove anni, dopo il recente accordo fra l'Ue e i paesi dell'Africa meridionale approvato dal Parlamento europeo (cfr. FreshPlaza del 01/09/2016).

Asociafruit è profondamente preoccupata per la sospensione dei controlli fitosanitari sugli agrumi provenienti dal Sudafrica, stante la minaccia della CBS (Citrus Black Spot o malattia della maculatura nera degli agrumi) presente nel paese africano e che potrebbe ripercuotersi anche sulla produzione spagnola. Difatti negli Stati Uniti e in Brasile si sono registrati casi di questo genere.

Gli imprenditori andalusi di agrumi stanno pensando di intraprendere azioni legali per tutelare la sicurezza fitosanitaria sulla frutta importata dal Sudafrica.

Fonte: levante-emv.com
Data di pubblicazione: