Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Cipolla bianca di Castrovillari: ecotipo locale da rilanciare e opportunita' per i giovani imprenditori

La cipolla bianca di Castrovillari è un ecotipo locale della specie Allium cepa L. che appartiene alla famiglia delle Liliacee. Nel secolo scorso, fino agli anni Settanta, veniva prodotta in grandi quantità e commercializzata, oltre che presso il mercato ortofrutticolo di Castrovillari, anche nei comuni vicini in provincia di Cosenza (Terranova da Sibari, Spezzano Albanese, Villapiana, Cerchiara, Francavilla Marittima, Mormanno, e altri) e di Potenza (Rotonda, San Severino Lucano, Terranova di Pollino e altri).


Cipolla bianca di Castrovillari allo stato fresco. (Foto di Luigi Gallo)

"Attualmente, la coltivazione di questa cipolla è circoscritta principalmente in località Giardini (Jardini) a Castrovillari. Questa contrada è caratterizzata dalla presenza di alcune sorgenti naturali di acqua che, come nel passato, ancora oggi vengono utilizzate per l'irrigazione delle colture orticole". E' quanto dichiara a FreshPlaza Luigi Gallo - nella foto a lato - dell'ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 del Pollino-Castrovillari (CS).

Gallo continua: "Il metodo irriguo utilizzato è ancora quello tradizionale a scorrimento, con il trasporto dell'acqua in canalette di cemento e di terra. I produttori che ancora coltivano questo ecotipo di cipolla su piccolissimi appezzamenti di terreno, sono circa 20 e la superficie complessiva dedicata a questa coltura per l'intera area si è ridotta a qualche ettaro".


Canaletta tradizionale per il trasporto dell'acqua irrigua. (Foto di Luigi Gallo)

"Il seme di questa cipolla si raccoglie generalmente, come nella tradizione, il 16 luglio, giorno della Madonna del Carmelo. Sempre nel rispetto della tradizione, il semenzaio (pruvinu) si prepara entro il 5 agosto, rigorosamente in fase di luna calante, e le piantine sono pronte per il trapianto ai primi di novembre".


Essiccazione al sole prima di raccogliere il seme. (Foto di Luigi Gallo)

La raccolta delle prime cipolle fresche destinate al consumo comincia a fine febbraio e continua fino a giugno; i bulbi maturi a fine ciclo si raccolgono a luglio.


Cipolla bianca di Castrovillari allo stato fresco. (Foto di Luigi Gallo)

Caratteristiche del prodotto
Considerato che è assolutamente propedeutico mettere un po' di ordine nella popolazione di cipolla bianca di Castrovillari e costituire una linea dalla quale propagare in futuro le cipolle, l'ARSAC - in collaborazione con il CREA-Unità di Ricerca per l'Orticoltura di Montanaso Lombardo (Lodi) - ha pronto un progetto che spera di avviare con le risorse del PSR 2014-2020.

Nel frattempo, campioni di bulbi di cipolla di Castrovillari, provenienti da cinque aziende produttrici dell'area di coltivazione, sono stati analizzati per verificare il grado di pungenza. "Le analisi effettuate sui cinque campioni - racconta Gallo - hanno mostrato livelli di pungenza molto variabili, con valori di acido piruvico oscillanti tra 2,5 e 10,5 µmol (micromoli) per grammo di peso fresco".


Cipolla bianca di Castrovillari allo stato di maturazione completa.
(Foto di Luigi Gallo)

Questa notevole variabilità è influenzata, oltre che dalla composizione chimica del terreno e dal clima, anche dal genotipo e dai criteri di selezione utilizzati dai singoli produttori nella scelta dei bulbi portaseme. La presenza di genotipi con livelli di pungenza molto bassi (2,5 µmol di acido piruvico/grammo di peso fresco), assimilabili a quelli della più famosa cipolla rossa di Tropea, lasciano intravedere la concreta possibilità di costituire, attraverso interventi di selezione conservativa, una popolazione di cipolla bianca di Castrovillari migliorata per uniformità e aspetti qualitativi del bulbo.

Opportunità commerciali
Le prime conoscenze acquisite inducono a pensare che anche questo ecotipo di cipolla potrebbe aspirare all'attribuzione di un marchio di tutela europeo (IGP, DOP, ecc.). "Pertanto - commenta l'agronomo - se opportunamente valorizzato dal punto di vista genetico e migliorato nella tecnica di produzione, oltre che all'integrazione del reddito di molte famiglie di piccoli coltivatori, può portare all'affermazione di un'agricoltura a basso impatto ambientale, a salvaguardia della biodiversità".


Particolare della coltura trapiantata a file. (Foto di Luigi Gallo)

La produzione di bulbi di cipolla bianca di Castrovillari per ogni ettaro di terreno è di circa 300 quintali e il prezzo medio di vendita è di circa 50 euro al quintale, con un valore della Produzione lorda vendibile (PLV) per ettaro intorno a 15.000 euro. "Calcolando che i costi espliciti sostenuti per un ciclo produttivo sono pari a circa il 20% del valore della PLV, cioè 3.000 euro, si attesta un reddito intorno a 12.000 euro per ettaro di terreno". Rischio d'impresa quindi molto ridotto.

Altro vantaggio economico, per la produzione in questo comparto, è quello di utilizzare per esempio le risorse del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, le misure relative all'ammodernamento delle aziende, al primo insediamento in agricoltura.

La vendita del prodotto fresco avviene direttamente dal produttore al consumatore mentre i grossi bulbi raccolti a fine ciclo solitamente vengono ritirati in grande quantità e venduti al dettaglio da intermediari.


Bulbi di cipolla bianca di Castrovillari maturi, pronti per la raccolta. (Foto di Luigi Gallo)

"Alla luce di tutto ciò - aggiunge Gallo - mi sembra di poter consigliare agli attuali produttori di aumentare la superficie investita in questo ecotipo di cipolla e, a quanti fossero interessati, di procurarsi il seme dagli attuali produttori e cominciare a produrla, inserendola in un ordinamento colturale orticolo insieme ad altre specie".

Il rilancio della coltivazione di questo ecotipo locale di cipolla, come nella maggior parte dei casi, equivale a maggiori vantaggi economici. "La nostra attività istituzionale è finalizzata essenzialmente al miglioramento dei redditi agricoli e, con il rilancio degli ecotipi locali, cerchiamo di perseguire questo obiettivo. La cipolla bianca di Castrovillari può svolgere, ad esempio, un forte ruolo identitario non solo per Castrovillari ma anche per il territorio del Pollino e della pianura di Sibari, creando altre opportunità di lavoro extra-agricolo che scaturiscono dallo sviluppo di un turismo gastronomico con tutti i vantaggi economici che possono derivarne".


Seme di cipolla bianca di Castrovillari. (Foto di Luigi Gallo)

Secondo l'agronomo, per lo sviluppo economico del territorio è necessario coniugare tutto questo ai tantissimi altri prodotti agricoli e alle peculiarità architettoniche, naturalistiche, ambientali, e culturali, nonché al rilancio e alla conservazione del patrimonio archeologico di Sibari e di altri siti archeologici.

Perché puntare sui giovani imprenditori?
"Innanzitutto perché, come è noto, sono molti i giovani disoccupati - puntualizza Gallo - Inoltre le tecniche di coltivazione della cipolla, come le orticole in generale, sono semplici e facilmente acquisibili dai giovani con brevi corsi di formazione, anche per quanti non abbiano esperienza nel settore agricolo".

Inoltre, questo tipo di produzioni permette di concentrare il lavoro in un periodo limitato nell'anno: per questo potrebbe rivelarsi più allettante per i giovani. E, come già indicato, un altro vantaggio economico nell'avviare un'imprenditoria giovanile in questo comparto è quello di utilizzare le risorse del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, la misura relativa al primo insediamento in agricoltura alla quale possono accedere giovani che non abbiano compiuto 41 anni di età e la misura per l'ammodernamento delle aziende.


Coltura trapiantata a file. (Foto di Luigi Gallo)

"In generale, comunque, puntiamo sui giovani non solo per la cipolla di Castrovillari ma per tutto il settore agroalimentare, perché è necessario un ricambio generazionale".

Per consigli su tecnica colturale, difesa e altro:
Luigi Gallo
Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 - ARSAC di Castrovillari (CS)
Via Delle Querce, 33
Tel.: +39 (0)981 27624
Email: gallo.lui@libero.it